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Sport e disabilità: attività sportiva per la riabilitazione e l’integrazione sociale

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Lo sport per persone con disabilità ha radici profonde nella storia. Figure come Ludwig Guttmann, hanno giocato un ruolo fondamentale nel riconoscimento dell’importanza dell’attività sportiva per la riabilitazione e l’integrazione sociale.

I primi passi concreti nel mondo degli sport per disabili sono stati compiuti proprio presso il centro di riabilitazione motoria di Stoke Mandeville nel 1944, quando Guttmann iniziò ad organizzare allenamenti specifici per coinvolgere attivamente le persone con disabilità motorie.

La svolta importante avvenne nel 1948, con l’organizzazione dei primi giochi per atleti disabili a Stoke Mandeville, che riscossero un enorme successo. Questo portò all’evoluzione degli eventi, culminando nelle prime Paralimpiadi del 1960 a Roma, in concomitanza con le Olimpiadi. Da quel momento, le Paralimpiadi sono cresciute in scala e importanza, diventando un evento internazionale riconosciuto.

Attualmente, lo sport per disabili è un elemento chiave nella promozione dell’integrazione umana e sportiva degli atleti con disabilità. Numerose federazioni e associazioni sono impegnate nell’organizzazione di gare e corsi per consentire a queste persone di partecipare attivamente alla vita sportiva e sociale. Questa evoluzione dimostra come lo sport possa svolgere un ruolo cruciale non solo nella riabilitazione fisica, ma anche nell’abbattimento delle barriere sociali e nella promozione dell’inclusione.

Sport e disabilità: alcune tra le attività sportive più praticate


Ciclismo Handbike

L’handbike è una bicicletta speciale progettata per essere utilizzata da persone con disabilità alle estremità inferiori o con limitazioni motorie. Questa bicicletta, spesso chiamata anche handcycle, è alimentata esclusivamente dall’energia delle braccia e delle mani dell’utilizzatore.

L’handbike presenta una seduta bassa e un telaio adatto per facilitare il posizionamento del corpo e l’uso delle braccia per pedalare. Al posto dei pedali tradizionali azionati dai piedi, è dotata di un sistema di pedali manuali che possono essere azionati tramite le mani. Gli utenti utilizzano le braccia e le mani per spingere e tirare i pedali in un movimento simile a quello del ciclismo tradizionale.

Le ruote sono progettate per essere azionate manualmente e possono variare in dimensioni e design a seconda del modello e delle preferenze dell’utente. L’handbike può essere utilizzata in diverse condizioni, sia su strade asfaltate che su percorsi più accidentati, a seconda del modello specifico.

Nuoto

Il nuoto è una delle principali discipline praticate dagli atleti disabili, già presente alle prime Paralimpiadi di Roma 1960. Le diverse discipline in cui gli atleti possono gareggiare includono lo stile libero, dorso, rana e farfalla, con varie distanze e categorie di staffette.

Le distanze previste variano da 50 m a 5 km nelle discipline di stile libero, dorso, rana e farfalla, mentre i misti individuali hanno distanze di 150 m e 200 m. Le staffette includono competizioni di 4 x 100 e 4 x 50 stile libero e miste.

Le classificazioni per l’handicap includono suddivisioni in base alla disabilità fisica, visiva, intellettiva e/o relazionale. Per l’handicap fisico, la classificazione è funzionale, con valutazioni mediche e tecniche. Per atleti ciechi o ipovedenti, la classificazione si basa sulla visita di un Medico Classificatore Oftalmologo.

Gli atleti con disabilità intellettiva e/o relazionale vengono classificati tramite test mirati a verificare il quoziente intellettivo e la significativa mancanza o riduzione delle funzioni adattive. La classificazione consente competizioni equilibrate e inclusività in tutte le categorie.

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Scherma in carrozzina

La scherma in carrozzina a livello internazionale è regolamentata dall’International Wheelchair and Amputee Federation (IWAS). I gesti tecnici nella scherma in carrozzina sono simili a quelli dei normodotati, ad eccezione dell’affondo. Questa disciplina si pratica esclusivamente in carrozzina, il che rende lo sport essenzialmente statico, sebbene gli atleti abbiano libertà di movimento nella parte superiore del corpo. La rapidità dei movimenti è paragonabile a quella della scherma praticata in piedi.

La scherma in carrozzina è adatta a persone con amputazioni agli arti inferiori, lesioni midollari e cerebrali. Gli atleti combattono su pedane speciali, isolate e angolate a 110°, che consentono il fissaggio sicuro della carrozzina, evitando oscillazioni in ogni direzione.

Il bersaglio valido per il fioretto e la sciabola è lo stesso delle competizioni per normodotati. Nella spada, il bersaglio valido è la parte del corpo sopra la cintura.

Scii

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i primi dati sull’attività sciistica tra i disabili emergono grazie ai reduci amputati che, nonostante le modifiche fisiche, hanno sviluppato delle soluzioni per continuare a sciare. L’utilizzo di tre sci, di cui uno per la racchetta e uno per la gamba sana, ha permesso agli amputati sopra il ginocchio di praticare lo sci. Inizialmente, zeppe sotto gli scarponi e cavi con carrucole erano gli ausili utilizzati dagli amputati sotto il ginocchio. Nel 1947, la pratica dello sci tra i disabili si diffuse notevolmente, culminando con l’organizzazione dei primi corsi dedicati.

Inizialmente dominato principalmente da amputati e non vedenti fino agli anni ’70, la passione e la creatività di questi appassionati li ha spinti a ideare vari prototipi per facilitare la pratica dello sci, tra cui l’invenzione del monosci. Nel 1948, mentre a Badgastein, Austria, 17 atleti partecipavano al primo campionato disabili di sci nordico, a Stoke Mandeville, contemporaneamente alle Olimpiadi estive, si svolgevano i primi giochi in carrozzina.

A livello internazionale, l’attività agonistica è regolamentata dall’International Paralympic Committee (IPC) per lo sci nordico e il biathlon paralimpico, seguendo le disposizioni della Federazione Internazionale Sci (FIS) integrate da specifiche norme dell’IPC. Le competizioni nello sci nordico si svolgono su varie distanze, con tecniche classiche e libere, mentre lo sci alpino comprende gare di discesa libera, supergigante, slalom gigante, slalom speciale e combinata.

Tennis tavolo

Il tennis tavolo è uno sport altamente formativo, contribuisce allo sviluppo dei riflessi, della concentrazione e della respirazione. Dal punto di vista psicologico, insegnare ad inseguire la vittoria e accettare la sconfitta. Storicamente, è stato uno dei primi sport utilizzati come terapia riabilitativa per i reduci del secondo dopoguerra dal neurologo inglese Guttmann. Ancora oggi, è una delle discipline sportive principali per la riabilitazione, specialmente per atleti paraplegici. Offre benefici positivi per i muscoli dorsali e addominali e aiuta nell’adattamento alla carrozzina.

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Atletica Leggera

L’Atletica Leggera a livello internazionale è gestita dall’International Paralympic Committee, con il supporto della Commissione Tecnica dedicata. È uno degli sport più popolari nel panorama paralimpico mondiale, praticato in oltre cento Paesi. Le sue origini risalgono al 1952, quando i veterani della Seconda Guerra Mondiale parteciparono alle prime corse in carrozzina ai Giochi Internazionali di Stoke Mandeville in Inghilterra.

L’Atletica Leggera paralimpica, con la sua capacità di coinvolgere un vasto pubblico, offre una ricca varietà di competizioni e il maggior numero di eventi sportivi. Le gare si articolano in corse su pista e su strada, concorsi e il pentathlon come gara combinata, seguendo la suddivisione della disciplina olimpica.

Aperto a atleti con disabilità fisica, sensoriale ed intellettiva, l’Atletica Leggera paralimpica permette diverse modalità di partecipazione. A seconda del tipo di disabilità e della classificazione funzionale assegnata, gli atleti possono gareggiare in carrozzina, in piedi (con o senza protesi sportive), o con un atleta guida per atleti ipovedenti e non vedenti.

Basket in carrozzina

Il basket in carrozzina ha origini post-seconda guerra mondiale, praticato inizialmente dai veterani di guerra negli ospedali militari americani per scopi riabilitativi. In Europa, ancora il dottor Ludwig Guttmann contribuì all’introduzione di questa disciplina organizzando i primi giochi per disabili a Stoke Mandeville nel 1958. In Italia, il Centro Paraplegici di Ostia fu un precursore nell’adozione del basket in carrozzina.

Riconosciuto come disciplina paralimpica, il basket in carrozzina è sotto la giurisdizione dell’International Wheelchair Basketball Federation (IWBF), che fa parte dell’International Paralympic Committee.

Le regole del gioco sono simili a quelle del basket tradizionale, con alcune specifiche adattate alle carrozzine. Ad esempio, non è consentito sollevarsi dal sedile della carrozzina, avanzare con la spalla senza palleggiare dopo due spinte, o sollevare contemporaneamente le due ruote posteriori tenendo la palla in mano.

L’equipaggiamento include la carrozzina, considerata parte integrante del giocatore, e possono essere aggiunti dispositivi anti-ribaltamento. Le specifiche sulla carrozzina includono la presenza di tre o quattro ruote, pneumatici di qualsiasi colore tranne quelli che segnano il terreno di gioco, e devono rispettare le disposizioni stabilite dall’IWBF. Il basket in carrozzina rappresenta un’importante e inclusiva forma di competizione sportiva per persone con disabilità.

Bocce

Lo sport delle Bocce è una disciplina che mette alla prova la precisione e il controllo muscolare, richiede elevata concentrazione.

Lo sport delle bocce accoglie partecipanti che scelgono di praticare la disciplina in piedi o in carrozzina, indipendentemente dal tipo di disabilità. La competizione si svolge su terreno piano, diviso in corsie regolari con sponde laterali fisse e sponde di testata oscillanti in gomma.

Al momento, il gioco delle bocce non è ancora riconosciuto come attività sportiva paralimpica.

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