Doppio cognome

Come funziona il Doppio Cognome in Italia: riparte l’iter in Senato

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Il dibattito sul doppio cognome in Italia sta vivendo un momento cruciale. La decisione della Corte Costituzionale ha gettato le basi per un cambiamento significativo, ma la vera sfida ora è in Parlamento.

Mentre l’Italia si avvicina al modello europeo in cui i genitori hanno la libertà di scegliere il cognome dei propri figli, resta da vedere se il nostro Paese abbraccerà definitivamente questa evoluzione sociale. L’auspicio è che l’approvazione del dossier in Senato a gennaio rappresenti un passo in avanti verso una maggiore uguaglianza e libertà di scelta per le famiglie italiane.

In attesa di una decisione legislativa, molti cittadini italiani hanno già intrapreso azioni per ottenere il doppio cognome.

Doppio Cognome in Italia: il Contesto Giuridico

Il 2022 ha visto un primo segnale di cambiamento quando la Corte Costituzionale, rompendo una tradizione millenaria, ha dichiarato l’illegittimità delle leggi italiane che assegnano automaticamente ai figli il cognome del padre.

Questa decisione è stata basata sul principio di uguaglianza fra i genitori. Tuttavia, nonostante l’invito della Corte, il Parlamento non ha immediatamente agito. La buona notizia è che la Commissione Giustizia del Senato ha ora posto nuovamente in agenda il dossier, segnalando una nuova prospettiva di cambiamento.

Confronto con Altri Paesi Europei

L’Italia, fino a questo momento, è stata un caso isolato in Europa per quanto riguarda la questione del cognome. Mentre la discussione continua nel nostro Paese, altri Stati europei hanno già implementato leggi che permettono ai genitori di scegliere liberamente il cognome dei propri figli.

Ad esempio, in Francia e in Belgio, in assenza di un accordo tra i genitori, vengono assegnati entrambi i cognomi in ordine alfabetico.

In Portogallo, i genitori possono scegliere fino a un massimo di quattro cognomi.

In Scandinavia, il cognome della madre viene attribuito automaticamente al momento della nascita. L’Italia sta finalmente cercando di allinearsi a questa tendenza europea.

Nonostante la Commissione Giustizia del Senato abbia incluso il dossier in agenda, persistono alcune reticenze all’interno del Parlamento italiano. Tuttavia, negli ultimi anni, molti politici hanno cambiato opinione, riflettendo un’evoluzione delle prospettive sulla questione del doppio cognome.

Mentre l’opinione pubblica e alcuni settori politici si sono già espressi a favore del cambiamento, rimane da vedere se il Parlamento seguirà il corso della storia e adotterà una legislazione che rispecchi l’evoluzione sociale del nostro Paese.

Doppio cognome
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Il Doppio Cognome: Nuove Regole e Antecedenti Giuridici

L’assegnazione del doppio cognome ai neonati a partire dal 2 giugno 2022 segue direttive specifiche, come stabilisce la sentenza della Corte Costituzionale n. 131/2022. Questa sentenza afferma che, in via ordinaria, ai nuovi nati viene attribuito un doppio cognome, composto da quello del padre affiancato a quello della madre.

La decisione sull’ordine di apparizione dei due cognomi è lasciata ai genitori, i quali possono anche optare per l’assegnazione del solo cognome paterno o materno al bambino. Nel caso in cui non venga raggiunto un accordo tra i genitori sulla scelta di mantenere un solo cognome, il neonato sarà registrato all’anagrafe con un doppio cognome.

L’accordo tra i genitori è cruciale per l’assegnazione del cognome al nuovo nato. La sentenza sottolinea che se non si raggiunge un accordo né sull’attribuzione di uno solo dei cognomi né sull’ordine di apparizione di entrambi, la questione sarà risolta da un giudice. È importante notare che l’introduzione del doppio cognome, secondo la Corte Costituzionale, riguarda non solo i casi di nascita, ma anche quelli di adozione e di riconoscimento del figlio.

In realtà, la pratica del doppio cognome non è una novità del 2022. Già il 21 dicembre 2016, la sentenza della Corte Costituzionale n. 286 dichiarava illegittima l’assegnazione automatica del cognome paterno “nella parte in cui non consente ai genitori – a condizione che ne facciano richiesta concorde al momento della nascita – di attribuire al figlio anche il cognome materno”.

In questo contesto, il criterio fondamentale era che il cognome della madre venisse posposto, e non anteposto, al cognome del padre. La sentenza del 2016 ha quindi costituito un importante precedente che ha contribuito a plasmare l’attuale approccio legale alla questione del doppio cognome in Italia.

Le Implicazioni Pratiche del Doppio Cognome: firma e codice fiscale

L’adozione del doppio cognome, se da un lato rappresenta una scelta simbolica di uguaglianza genitoriale, dall’altro comporta alcune implicazioni pratiche di cui è importante essere consapevoli. Una delle questioni più immediate è quella della firma sui documenti ufficiali. I bambini che portano sia il cognome della madre che quello del padre dovranno familiarizzare con l’uso di entrambi i cognomi nella firma di documenti ufficiali.

Con l’avanzare dell’amministrazione digitale, potremmo sperare in soluzioni che semplifichino questo processo, rendendo più agevole l’uso del doppio cognome in contesti ufficiali.

Un’altra questione di rilievo riguarda il codice fiscale con doppio cognome. L’Agenzia delle Entrate specifica che i cognomi composti da più parti vengono considerati come se fossero scritti in un’unica successione di caratteri. Dunque, il doppio cognome è trattato come una singola parola, anche se composto da due parti.

In termini pratici, l’Agenzia delle Entrate stabilisce criteri specifici per la rilevazione di caratteri significativi nei cognomi, considerando il numero di consonanti e vocali presenti.

Come Ottenere il Doppio Cognome?

Per coloro che desiderano aggiungere il cognome materno a quello paterno, è necessario presentare un’apposita istanza al Prefetto della provincia di residenza o della provincia in cui è depositato l’atto di nascita. Per i nati a partire dal 2 giugno 2022, il doppio cognome viene attribuito automaticamente in caso di accordo tra i genitori.

La procedura comporta il pagamento di una marca da bollo da 16 euro per la presentazione dell’istanza al Prefetto. Questo aspetto finanziario va considerato quando si prende in considerazione l’adozione del doppio cognome.

Trasmissione del Doppio Cognome alle Generazioni Successive

Un aspetto ancora privo di chiarimenti è la trasmissione del doppio cognome alle generazioni successive. Gli organi legislativi non hanno ancora fornito indicazioni chiare su come questa pratica potrebbe influire sulla scelta del cognome da parte dei figli. Si tratta di un punto che richiederà ulteriori approfondimenti e discussioni a livello normativo.


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