Tra le sei finaliste del Premio GammaDonna, Beatrice Carolina Iaia si distingue per il suo approccio pionieristico alla nanotecnologia applicata alla sostenibilità ambientale. Come Founder di Biotitan Nanotechnology, Beatrice ha lanciato un’azienda che punta a migliorare la sicurezza e l’efficienza dei materiali, riducendo al contempo l’impatto ambientale dell’industria. In questa intervista, ci racconta come la collaborazione con suo padre e l’esperienza con l’Università di Bergamo l’abbiano portata a realizzare rivestimenti innovativi che promettono di rivoluzionare i processi produttivi, rendendoli più sostenibili e sicuri.
L’innovazione sostenibile secondo Beatrice Carolina Iaia: l’intervista a Feminility Media
Biotitan Nanotechnology si occupa di rivestimenti nanotecnologici che migliorano le prestazioni delle superfici e riducono l’impatto ambientale. Cosa ti ha spinto a sviluppare soluzioni così innovative e sostenibili?
L’idea è arrivata a me e a mio papà nel 2017; lui, esperto di nanotecnologia da oltre 30 anni, non aveva ancora messo in piedi un’azienda che si dedicasse allo sviluppo delle sue formule. Io, esperta e appassionata di sostenibilità, ho iniziato a monitorare l’impatto positivo che generano queste applicazioni sull’ambiente e sulle persone. Il sodalizio con uno spin-off dell’Università di Bergamo è stato il connubio perfetto per lanciare ufficialmente l’azienda all’inizio del 2018.
La nanotecnologia è un settore in forte crescita. Quali sono stati i principali ostacoli che hai incontrato nel portare avanti la tua azienda in un campo così altamente specializzato?
La diffidenza che spesso hanno manifestato i miei interlocutori nei confronti delle innovazioni. Cambiare le abitudini delle persone e delle aziende non è semplice, anche se si propone qualcosa di migliorativo. Sono servite pazienza e perseveranza per creare fiducia e credibilità nei confronti delle nostre soluzioni.
I rivestimenti nanotecnologici di Biotitan sono utilizzati in diversi settori. Quali sono i vantaggi concreti che offrono in termini di efficienza, sicurezza e risparmio per le aziende?
Noi abbiamo sei famiglie di prodotti, ognuna di loro conferisce proprietà specifiche ai materiali di supporto: nel caso delle pietre siamo in grado di fornire una soluzione antiscivolo, garantita cinque anni, che mette in sicurezza gli spazi, specie quelli di lavoro. Nel caso del vetro siamo in grado di rendere la superficie autopulente, generando una maggiore produttività energetica e riducendo i cicli di manutenzione (meno sprechi di acqua); garantiamo il prodotto due anni dalla sua applicazione. Nel caso di intonaci, metalli, marmi e tessuti, abbiamo una gamma di protettivi che allungano la vita dei materiali, diminuendo i cicli di pulizia e generando risparmio di gestione, manutenzione e risorse (meno acqua, zero detergenti, meno forza lavoro) con garanzie comprese tra i due e i sette anni. In ultimo, ma non per importanza, il trattamento antibatterico e antivirale che dura due anni sulle superfici e che oltre a mettere in sicurezza gli ambienti rispetto alla propagazione microbiologica, genera risparmio di tempo, denaro e porta le aziende a risparmiare diverse tonnellate di acqua ogni anno, azzerando l’uso di detergenti, il che porta ad avere il 70% in meno di inquinamento chimico.
Nel tuo lavoro, l’innovazione e la sostenibilità si intrecciano costantemente. In che modo pensi che le tue soluzioni possano contribuire a ridurre l’impatto ambientale dell’industria manifatturiera e migliorare le condizioni lavorative?
Noi puntiamo a generare ambienti di lavoro più salubri e sicuri. Lo facciamo migliorando la qualità dell’aria (agiamo anche sugli impianti di condizionamento evitando la propagazione batterica e virale che si genera al loro interno), migliorando la sicurezza (sia di rischio di contaminazione batterica e virale che di rischio di scivolamento). Lo facciamo pensando anche all’ambiente: risparmiare acqua al giorno d’oggi è un tema delicato, nonché uno degli obiettivi ONU 2030. Noi siamo in grado di dare un contributo concreto in termini di risparmio, monitorando i risparmi caso per caso e riducendo l’inquinamento chimico all’interno delle aziende di produzione (anch’esso tema molto delicato).
Come donna imprenditrice in un settore altamente tecnologico e scientifico, quali sfide hai affrontato e come sei riuscita a conquistare credibilità in un contesto spesso dominato da figure maschili?
Sicuramente le cose sono in evoluzione e stanno migliorando; certo è che avere credibilità in un mondo prevalentemente maschile è difficile, bisogna lavorarci ogni giorno con costanza. Ho imparato che bisogna essere ciò che siamo: essere donne, essere femminili anche in un mondo dove tutto ti porterebbe a pensare di dover essere “dura” e tutta d’un pezzo. La chiave è proprio far leva su ciò che ci rende uniche: la nostra dolcezza e pacatezza possono essere vincenti e fare davvero la differenza, perché spiazzano e rompono uno schema.
L’inclusione e la diversità sono temi sempre più importanti nel mondo dell’innovazione. Come pensi che il tuo lavoro possa ispirare altre donne a intraprendere percorsi imprenditoriali nel settore delle scienze e della tecnologia?
Penso che, guardando il mio percorso così poco lineare, così particolare, ogni persona possa credere che tutto è possibile. E lo è! Invito ogni ragazza e ogni donna di questo pianeta a crederci fino in fondo. Un giorno in più, un’ora in più, un minuto in più… Credere di farcela è il primo passo per farcela davvero!
I tuoi rivestimenti nanotecnologici puntano anche a ridurre il consumo di acqua e detergenti. Quanto ritieni importante che la sostenibilità sia integrata nel futuro delle aziende e dell’industria in generale?
Sostenibilità per chi fa sostenibilità è una parola ormai inflazionata. Significa tante cose e a volte confonde. Il futuro è sostenibilità! Per chiarire, io intendo tutte quelle azioni che migliorano le condizioni di vita delle persone, che migliorano l’economia e che certamente migliorano l’impatto di tutti i nostri processi sull’ambiente. Noi agiamo prevalentemente sull’ambiente: siamo in grado di generare risparmi concreti e di migliorare la salubrità in modo concreto. Questo ci dà la carica, questa è la nostra missione.
Essendo una delle finaliste del Premio GammaDonna, quale messaggio o ispirazione vorresti trasmettere alle giovani donne che desiderano innovare e fare impresa nel campo delle tecnologie avanzate?
Abbiate coraggio! Non arrendetevi! Non scoraggiatevi al primo no, al primo fallimento, alle prime difficoltà. E credeteci voi più di tutti! Per farlo, amatevi prima di tutto! La vita da imprenditrici richiede forza d’animo, pazienza e perseveranza, ma se non mollate sarà la migliore vita che possiate immaginare. Una vita piena di emozioni, sfide e incontri stimolanti! Una vita in cui non si smette mai di imparare e migliorarsi! Richiede sacrificio e costanza, ma fidatevi di me, ne vale la pena. Lanciatevi. E non mollate mai!
Biotitan Nanotechnology è focalizzata sull’innovazione e la sostenibilità. Quali sono i tuoi obiettivi futuri per l’azienda e come pensi che le nanotecnologie possano contribuire a un mondo più sostenibile?
Le tecnologie nascono per facilitare la vita delle persone. Sta a noi comprenderle e utilizzarle nel modo giusto. Le nostre nanotecnologie sono la manutenzione del futuro: migliorano i processi di pulizia e manutenzione degli ambienti, generano risparmi di acqua, detergenti e manodopera. Migliorano le condizioni di lavoro e la salubrità degli spazi. Vanno accolte e comprese per poterne beneficiare appieno.
Infine, come pensi che il Premio GammaDonna possa contribuire a dare maggiore visibilità al lavoro delle donne nell’ambito dell’innovazione scientifica e tecnologica?
GammaDonna è un premio pensato esclusivamente per le donne, e questa è una vittoria di per sé. Dà voce e spazio alle storie che ci sono dietro le imprenditrici. Noi donne siamo tante cose: non siamo solo la nostra azienda, siamo figlie, mamme, sorelle… Siamo delicatezza e forza insieme, siamo piene di amore e passione, siamo determinate e combattive, siamo anche fragili ed emotive. Dare spazio a tutto questo, al valore che c’è dentro di noi e che ci ha portato a creare le nostre imprese, è un dono. Vincere questo premio mi renderebbe estremamente orgogliosa, perché mi sentirei la portavoce di tante storie bellissime e di valore. Userei la vittoria come veicolo di amplificazione, per me, per Biotitan e per tutte le donne fantastiche che fanno parte della mia vita personale e lavorativa. Sarebbe una vittoria trasversale, oltre che un incredibile volano.
Incrociamo le dita!