Donne e politica mondiale: molti sono i nomi che hanno fatto la storia.
Da quando le donne non avevano neppure il diritto legale di votare e di candidarsi in politica, ne è passata di acqua sotto i ponti. Oggi il numero delle donne in politica continua a crescere. Donne politica mondiale: ecco alcuni tra i nomi che hanno fatto la storia della politica nel mondo.
Leonilde Iotti
Leonilde Iotti, partigiana ed esponente di spicco del Partito Comunista Italiano nella Prima Repubblica, è tra le donne più note nel panorama della politica italiana. Nel corso della sua carriera parlamentare, porta avanti diverse battaglie per le donne: per esempio, è la prima firmataria di una proposta di legge atta ad istituire una pensione e un’assicurazione alle casalinghe; partecipa alla battaglia in difesa del divorzio; promuove la legge sul diritto di famiglia; offre un contributo per l’approvazione della legge sull’aborto. È la prima donna ad aver ricoperto il ruolo di Presidente della Camera in Italia. Nel 1991 declina l’invito per la nomina di Senatore a vita, preferendo proseguire il suo mandato come Presidente della Camera. Compare poi fra i nomi dei possibili successori alla Presidenza della Repubblica ma, il suo stato di salute, che la conduce presto a morire, la costringe a dimettersi persino dalla carica di Presidente della Camera.
Tina Anselmi
Tina Anselmi si unisce giovanissima alla Resistenza come partigiana. In seguito alla guerra, diventa sindacalista portando avanti il suo impegno all’interno della Democrazia Cristiana. Eletta nel 1968 alla Camera dei Deputati occuperà il suo ruolo fino al 1992. Nominata ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, diventa il primo ministro donna nella storia della politica italiana. Ricopre diversi altri incarichi ministeriali: tre volte sottosegretaria al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, due volte ministro della Sanità. Lavora alla legge per le “pari opportunità” e alla riforma che introduce il Servizio Sanitario Nazionale. Nel 1992 il suo nome compare tra le candidature alla Presidenza della Repubblica.
Ursula Von Der Leyen
Ursula Von Der Leyen è la prima presidente donna della Commissione Europea nella storia. Quando Angela Merkel viene eletta a capo della cancelleria federale, Ursula Von Der Leyen assume il ruolo di Ministra degli affari familiari e della gioventù. È nel 2009 che passa alla guida del Ministero del Lavoro e successivamente diventa Ministra della difesa. Ursula Von Der Leyen viene eletta nel 2019 Presidente della Commissione Europea, riuscendo a diventare una delle donne più influenti della politica mondiale.
Angela Merkel
Angela Merkel è la prima donna a ricoprire il ruolo di cancelliera in Germania. È verso la fine degli anni Ottanta che la Merkel si avvicina alla politica e in particolare al gruppo liberale, aderendo poi al partito Risveglio Democratico. Diventa portavoce di Lothar de Mazière. Insieme a Helmut Kohl è l’artefice della riunificazione delle due Germanie. Angela Merkel viene nominata Ministra per le donne e i giovani e poi Ministra per l’ambiente e la sicurezza dei reattori. Nel 2005 dà vita alla sua prima coalizione e diventa cancelliera federale.
Aung San Suu Kyi
Aung San Suu Kyi è stata insignita del Premio Nobel per la pace nel 1991. Studiosa di filosofia, scienze politiche ed economiche, quando in Birmania si instaura la dittatura militare, Aung San Suu Kyi inizia il suo impegno politico contro questa forma di governo, fondando la Lega Nazionale per la Democrazia. Pur essendo stata eletta viene allontanata dal suo stesso partito. Da lì diventa il simbolo dell’opposizione non violenta al regime militare. Durante gli anni successivi il governo inizia ad approvare delle riforme che portano verso una democratizzazione del Paese. Così quando Aung San Suu Kyi si candida alle elezioni parlamentari la sua Lega Nazionale per la Democrazia guadagna oltre il 50% dei voti. Aung San Suu Kyi diventa Ministra degli Esteri e consigliera di Stato.
Indira Priyadarshini Nehru-Gandhi
Dopo essere stata per diverso tempo l’assistente del padre, Primo Ministro, nel 1962 Indira Priyadarshini Nehru-Gandhi viene nominata Ministro dell’Informazione e delle Telecomunicazioni con il governo Shastri. Diventa poi Primo Ministro dando vita ad un vero e proprio svecchiamento del Paese con un ricco programma di modernizzazione, industrializzazione e riforme sociali. Negli anni è riuscita a rafforzare il ruolo dell’India come potenza regionale. Dopo essere stata giudicata da un tribunale colpevole di frode elettorale, condannata all’interdizione dai pubblici uffici per sei anni e costretta a scontare diversi giorni di galera, riorganizza e fonda un nuovo partito presentandosi alle successive elezioni e ne esce vittoriosa. Viene nominata ancora una volta Primo Ministro.
Sophie Scholl
Sophie Scholl è uno degli esponenti del movimento anti-nazista studentesco “Rosa Bianca”. È dopo l’arresto del fratello per mano dei fautori di Hitler, che la Scholl matura una grande avversione verso il regime nazista. Dopo l’arresto del padre per via di alcune dichiarazioni pubbliche contro il Hitler, Sophie Scholl decide di entrare nel gruppo della “Rosa Bianca”, formato da studenti contrari al Terzo Reich. Nel 1943 viene arrestata assieme al fratello. Viene torturata per giorni e condannata alla pena di morte.
Golda Meir
Golda Meir è la prima donna a ricoprire la carica di primo ministro dello Stato di Israele. A Gerusalemme diventa segretaria dell’Unione delle Donne Lavoratrici e si scrive al partito dei lavoratori. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, inizia a raccogliere fondi per la promozione per lo Stato Indipendente di Israele e in Palestina diventa uno dei membri del Consiglio Provvisorio di Stato e firmataria della dichiarazione d’indipendenza. Sarà Ministro del Lavoro, Ministro degli Esteri e anche candidata Sindaco per la città di Tel Aviv. Viene nominata Primo Ministro diventando la prima donna a ricoprire la più alta carica dello Stato israeliano. Ma nel 1974 la Meir rassegna le dimissioni a causa delle forti accuse di inadeguatezza dopo le perdite subite dall’attacco di Egitto e Siria.
Christine Lagarde
Christine Lagarde è nota per essere la prima presidentessa della Banca Centrale Europea. Laureata in scienze politiche, inizia la sua carriera politica diventando prima Ministra dell’Agricoltura e della Pesca e poi dell’Economia, delle Finanze e del Lavoro. Negli Stati Uniti diventa la prima direttrice donna del Fondo Monetario Internazionale e nel 2019 viene richiamata in Europa diventando Presidente della Banca Centrale europea.
Kamala Harris
Kamala Harris è la prima donna a ricoprire una serie di importanti ruoli: prima procuratrice distrettuale di San Francisco, prima procuratrice generale della California, prima donna di origine indiana ad essere eletta al Senato, prima vicepresidente donna e non bianca degli Stati Uniti d’America.
Margaret Thatcher
Margaret Thatcher inizia la sua ascesa politica quando viene eletta alla Camera dei Comuni con i conservatori. Ricopre il ruolo di Ministro dell’Istruzione e delle Scienze, porta il Partito Conservatore alla vittoria delle elezioni, viene nominata Primo Ministro per tre mandati. La carriera politica della Thatcher si conclude nel 1990 con le sue dimissioni da Primo Ministro per causa di diversi contrasti con il partito dei conservatori per via delle sue riforme fiscali e della sua opposizione al progetto della nascente Unione Europea.
Emmeline Pankhurst
La Pankhurst è la principale esponente delle suffragette, movimento che all’inizio del Novecento si batte per il riconoscimento del diritto di voto alle donne. Fonda in Inghilterra l’Unione sociale politica e femminile per dare una forma concreta alla battaglia per l’uguaglianza delle donne. Vinta la battaglia per l’uguaglianza elettorale, Emmeline Pankhurst decide di dedicare il resto della sua vita alla carriera politica tra i conservatori pur rimanendo un importantissimo riferimento per i movimenti femministi.
Eva Peron
Eva Peron promuove diverse riforme in favore delle donne operaie e si occupa di mantenere buoni rapporti con la Chiesa Cattolica. Grazie a lei, nel 1947 le donne argentine ottengono il diritto di voto. La Fondazione Eva Peron, di cui lei stessa è il presidente, ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle fasce più deboli e povere della popolazione. L’attività della Fondazione consisteva nel distribuire grandi quantità di macchine da cucire in modo da favorire l’occupazione femminile, per sostenere le famiglie più disagiate, per trovare alloggi per anziani e donne, case scuola per i bambini, e per costruire ospedali. La Peron nel 1949 fonda il Partito Peronista Femminile, con lo scopo di creare una struttura solida per portare avanti le battaglie delle donne argentine.
Wangari Maathai
Wangari Maathai è conosciuta per essere stata la prima presidentessa del Consiglio nazionale delle donne del Kenya. Fonda il movimento “Green Belt Movement“, un’organizzazione incentrata sulla salvaguardia dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita di tutte le donne. Il movimento ha piantato oltre 51 milioni di alberi su tutto il continente africano per combattere la desertificazione e il deterioramento del terreno. Nel 2004 Wangari Maathai, conosciuta come la “signora degli alberi”, viene insignita del Premio Nobel per la Pace “per aver portato il suo contributo ad uno sviluppo sostenibile, alla democrazia e alla pace”.
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