Donne e motori: quanto le donne sono importanti nel mercato delle auto

Donne e motori: quanto le donne sono importanti nel settore automobilistico

L’Automobile è femminile. Questa ha la grazia, la snellezza, la vivacità d’una seduttrice.

Gabriele D’Annunzio

Donne al volante pericolo costante“, conosciamo tutti il detto fuorviante che con il tempo ha associato alla figura femminile un cattivo rapporto con i motori. Eppure la storia ci insegna che il settore automobilistico deve molto alle donne e al contributo che hanno dato nel mercato delle macchine. Quando D’Annunzio diceva che l’automobile è femmina non aveva tutti i torti: è, infatti, la donna il principale consumatore del settore dei veicoli a motore.

Nonostante gli stereotipi, donne e motori vanno a braccetto in un mercato che si è sempre tinto di rosa. In questo articolo ripercorriamo alcune tappe importanti della storia delle auto, ricordando nomi importanti femminili, con l’intento di sottolineare il fondamentale ruolo delle donne nel settore automobilistico.

Donne e motori: le invenzioni femminili nel settore automobilistico

Bertha Benz è la prima a fare un viaggio lungo per testare la funzionalità dell’auto

La macchina è stata inventata da suo marito, Carl Benz, ma è lei a testarla e a dimostrare che l’auto può compiere lunghi viaggi. Bertha Benz, infatti, nel 1888 è la prima sostenitrice dell’invenzione di suo marito, la quale percorse 106 km da Mannheim a Pforzheim a bordo della Benz Patent Motorwagen numero 3 . Grazie a questo suo viaggio, Bertha dimostra che il mezzo è adatto a percorrere grandi distanze.

Mary Anderson ha inventato il tergicristallo

Prima del 1903 tutte le automobili non avevano il tergicristallo. Dobbiamo il merito della sua invenzione a Mary Anderson. Allevatrice di bestiame e viticoltrice, in un viaggio a New York la donna rimane colpita alla vista di un uomo che toglie la neve dal parabrezza del suo veicolo con le mani. Una scena che le rimane in testa e le segna la vita: tornata a casa disegna il progetto di questo strumento per pulire il parabrezza.

Prima di poter ottenere il brevetto per 17 anni fu necessario insistere parecchio. Quando Mary cerca poi di rivenderlo riceve soltanto rifiuti; nessuno riteneva che l’antenato del tergicristallo fosse un oggetto davvero innovativo, per il quale bisognasse pagare un brevetto.

L’invenzione della Anderson viene quindi dimenticata per qualche anno. Si ritornerà a parlarne soltanto nel 1922, quando Cadillac – celebre fabbrica automobilistica dell’epoca – installa il tergicristallo come accessorio standard. Messa da parte, Mary Anderson non venne compresa dai suoi contemporanei perché ebbe il coraggio di superare i confini idealmente tracciati dalla società dell’epoca.

Dorothy Levitt è la prima donna pilota

Dorothy Levitt è la prima donna pilota britannica nella storia delle gare automobilistiche; nella sua carriera vantava il record mondiale femminile nelle corse su strada e sull’acqua.

Dorothy veniva soprannominata “la ragazza più veloce del mondo”. La sua intraprendenza e spirito temerario le permisero di andare oltre le critiche e le difficoltà che trovò lungo il cammino verso il successo; in un mondo di cui erano protagonisti esclusivamente uomini, la Levitt riuscì ad ottenere notorietà e risultati che molti colleghi maschi poterono solo sognare. La sua fama arrivò persino all’orecchio della regina Alessandra, che chiese a Dorothy di insegnarle a guidare una vettura.

Donne al volante: quanto le donne sono importanti nel settore automobilistico
Foto di Shutterstock

Florence Lawrence inventa l’indicatore di direzione. Non lo brevettò: la testimonianza della paura di non farcela

Famosa attrice del cinema muto, Florence Lawrence. grazie ai successi della sua carriera, si arricchisce a tal punto da potersi permettere un’automobile. Subito si appassiona al mondo delle quattro ruote diventandone una vera intenditrice.

Nel 1914 inventa un meccanismo in grado di segnalare agli altri automobilisti l’intenzione di svolta; l’indicatore di direzione.

Purtroppo Florence Lawrence non registrò il brevetto per i dispositivi che aveva progettato. Quando la madre cercò di porre rimedio all’incoscienza della figlia era ormai troppo tardi: la concorrenza l’aveva già preceduta.

Il racconto della sfortunata Florence Lawrence sia da monito per le donne di oggi ma soprattutto di domani. Probabilmente la convinzione di non poter raggiungere gli uomini che in quel momento storico dominavano il palcoscenico automobilistico l’ha portata a credere davvero di non essere all’altezza. Eppure, le sue invenzioni sono la prova che donne e motori sono una combinazione perfetta.

Sophie Opel, prima donna imprenditrice nel settore automobilistico

Sophie Marie Scheller sposa l’industriale tedesco Adam Opel all’età di 28 anni. Negli anni del matrimonio tra i due, gli affari vanno molto bene, ma quanto nel 1895 Adam Opel muore, è la moglie Sophie a prendere in mano le redini della società; affiancata nella gestione dai cinque figli, furono loro a convincerla che quello delle “carrozze a motore” – le antenate delle nostre moderne vetture – era il “business del futuro”.

Inutile dire che la loro intuizione si rivelò vincente. Un bello smacco per Adam Opel che – secondo quanto riportato dalle cronache del tempo – alla vista di una vettura sembra abbia esclamato: “Questi aggeggi saranno solo giocattoli per milionari che non sanno come buttar via i loro soldi”.

Oggi il cognome Opel fa eco in tutto il mondo e viene comunemente associato ad una delle più note case automobilistiche tedesche. La determinazione e la fermezza di Sophie, prima donna imprenditrice nella storia delle quattro ruote, hanno senza dubbio contribuito al suo successo.

Susanne Klatten, la donna della BMW

Nel 2019 la rivista statunitense Forbes colloca Susanne Klatten al 46° posto nella classifica delle persone più ricche al mondo; con un patrimonio che quasi tocca i 20 miliardi di dollari, è la donna imprenditrice tra i maggiori azionisti della BMW.

Laurea in economia aziendale e un master in pubblicità, oltre ad un corso di marketing e management: ecco cosa c’è scritto nel suo curriculum sotto la voce “Formazione”. Dalle sue decisioni dipende l’andamento di una delle più affermate industrie chimiche tedesche, di cui è proprietaria.

Ad oggi sono ancora moltissimi i pregiudizi quando si parla di auto e donne, eppure studi statistici dimostrano che le donne guidano meglio degli uomini e la storia dell’auto smentisce gli stereotipi più diffusi. Ora le donne sono al centro dell’attenzione delle aziende automobilistiche, sempre più attente al gusto e alle esigenze femminili. Le auto dedicate alle donne si presentano eleganti, confortevoli alla guida ma anche grintose e piene di stile. L’automobile segue le tendenze di donne sempre più indipendenti, con stili di vita dinamici e al passo con i tempi.

Donne al volante pericolo costante? Provate a dirlo ancora!

Feminility è un progetto nato per sostenere le donne con l’obiettivo di parlarne in termini positivi. Continua a seguirci per rafforzare l’importanza del valore delle donne nella società di oggi e di domani.

articolo correlati

This website uses cookies to ensure you get the best experience on our website.