Emancipazione Femminile: raggiungere l’uguaglianza di genere come obiettivo globale delle Nazioni Unite
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030, un programma che prevede il raggiungimento di 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile globale, da perseguire nei prossimi 15 anni.
Gli obiettivi dell’Agenda 2030 non solo coinvolgono il nostro Pianeta, ma tutti gli abitanti, come parte integrante di una visione globale di prosperità e sostenibilità e vengono definiti come SDGs (Sustainable Development Goals).
In questo articolo rispondiamo al quesito Cosa significa Emancipazione Femminile, facendo riferimento il quinto obiettivo di sviluppo sostenibile previsto dall’Agenda 2030: Raggiungere l’uguaglianza di genere.
L’obiettivo è quello di arrivare ad una parità di genere di tutte le donne e ragazze, garantendo loro accesso egualitario a sanità, educazione e a un lavoro dignitoso.
Il vero significato di Emancipazione Femminile
Viene spesso attribuito un significato errato alle parole Emancipazione Femminile, che nelle convenzioni sociali risulta un termine quasi poco elegante, associato alla “maschilizzazione” della donna. Ma facciamo chiarezza e scopriamo insieme il vero significato di Emancipazione Femminile.
Dal sito della Treccani leggiamo:
Fino a poco più di un secolo fa, in Italia e in molti altri regimi liberali, ai cittadini di sesso femminile non era consentito votare, le donne sposate non erano libere di disporre del denaro che guadagnavano con il proprio lavoro e non potevano promuovere un’azione legale. Per emancipazione si intende proprio il processo grazie al quale alle donne non è più applicato il trattamento giuridico riservato ai soggetti incapaci. Il termine indica quel mutamento di condizioni per cui, sulle sfere di attività consentite alle donne, non pesano più forti interdizioni legali e sociali.
Il percorso dell’Emancipazione Femminile
Dunque, quando si parla di emancipazione si fa riferimento al percorso grazie al quale le donne godono degli stessi diritti degli uomini.
Siamo tutti d’accordo nell’affermare che l’evoluzione della condizione femminile non ha assolutamente seguito un percorso lineare.
Se parliamo di percorso di Emancipazione Femminile non facciamo sicuramente a un processo continuo di sviluppo nel tempo, ma possiamo dire di essere testimoni di numerosi progressi, anche se il cammino è ben lontano dal concludersi.
I traguardi delle donne nella storia in Italia
Per citare alcuni importanti traguardi delle donne nel nostro Paese:
- Il diritto di voto attivo e passivo delle donne viene riconosciuto solo nel 1945
- Nel 1946 viene riconosciuto il diritto all’aborto e divorzio
- Nel 1950 la Legge introduce il trattamento economico dopo il parto
- Nel 1956 arriva la legge sulla parità retributiva tra uomo e donna
- Nel 1963 si dichiarano nulle le cosiddette “clausole di parità” nei contratti di lavoro, che molte donne erano costrette a firmare, consentendo loro pieno accesso a tutte le professioni e gli impieghi pubblici
- Vengono istituite la scuola materna e gli asili nido comunali nel 1971
- Dal 1975 è stato possibile far usare il proprio cognome alle mogli
- Viene riconosciuta la la parità tra padri e madri nei congedi parentali nel 1983
- Nel 1987 viene approvata l’indennità di maternità per le lavoratrici autonome e per quelle disoccupate un anno dopo, nel 1998
Agenda 2030 e Parità di Generi
La storia ci racconta un tortuoso cammino per il raggiungimento della parità di generi, tuttavia possiamo ben sperare di ottenere risultati importanti nei prossimi anni, anche grazie all’obiettivo 5 dell’Agenda 2030.
Ad oggi, le nazioni che hanno ritenuto prioritario il diritto di uguaglianza tra generi sono 140.
Dall’Agenda 2030 leggiamo che:
- Circa i due terzi dei Paesi in regioni in via di sviluppo hanno raggiunto la parità di genere nell’istruzione primaria;
- Nel 1990, in Asia meridionale, solo 74 bambine erano iscritte alla scuola primaria per 100 bambini. Nel 2012, i tassi d’iscrizione erano gli stessi per le ragazze e per i ragazzi;
- In Nord Africa, le donne detengono meno di un quinto dei posti di lavoro retribuiti in settori non agricoli. La proporzione di donne che occupano posti di lavoro retribuiti al di fuori del settore primario è aumentato dal 35 % al 41% nel periodo di tempo compreso tra il 1990 e il 2015;
- In 46 paesi, le donne detengono oltre il 30% di seggi nei parlamenti nazionali in almeno una Camera
I target dell’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030:
Siamo sempre più vicini al 2030, anno in cui i seguenti obiettivi dovrebbero essere raggiunti:
- Porre fine a ogni forma di discriminazione nei confronti di tutte le donne, bambine e ragazze in ogni parte del mondo;
- Eliminare ogni forma di violenza contro tutte le donne, bambine e ragazze nella sfera pubblica e privata, incluso il traffico a fini di prostituzione, lo sfruttamento sessuale e altri tipi di sfruttamento;
- Eliminare tutte le pratiche nocive, come il matrimonio delle bambine, forzato e combinato, e le mutilazioni genitali femminili;
- Riconoscere e valorizzare il lavoro di cura e il lavoro domestico non retribuiti tramite la fornitura di servizi pubblici, infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione della responsabilità condivisa all’interno del nucleo familiare, secondo le caratteristiche nazionali;
- Garantire alle donne la piena ed effettiva partecipazione e pari opportunità di leadership a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica;
- Garantire l’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti riproduttivi, come concordato con il “Programma d’azione della Conferenza Internazionale sulla Popolazione e lo Sviluppo”, la “Piattaforma di Azione di Pechino” e ai documenti finali delle conferenze di revisione;
- Avviare riforme per dare alle donne pari diritti di accesso alle risorse economiche, come l’accesso alla proprietà e al controllo della terra e altre forme di proprietà, servizi finanziari, eredità e risorse naturali, in accordo con le leggi nazionali;
- Migliorare l’uso della tecnologia che può aiutare il lavoro delle donne, in particolare la tecnologia dell’informazione e della comunicazione per promuovere l’empowerment, ossia la forza, l’autostima, la consapevolezza delle donne;
- Adottare e rafforzare politiche concrete e leggi applicabili per la promozione dell’eguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne, bambine e ragazze a tutti i livelli.
Feminility, la realtà che nasce per parlare di donne in termini positivi
Per quanto sembrasse lontano il 2030, manca poco all’incontro del resoconto.
Cosa succederà, tra 8 anni, quando le Nazioni Unite si rincontreranno e discuteranno dei risultati raggiunti nei 15 anni dell’Agenda 2030?
Noi sappiamo che le sfide per raggiungere tutti gli obiettivi sopraelencati sono ancora molte e quello che ci poniamo noi di Feminility è l’obiettivo di informare e formare una società che alle donne associ numeri e dati positivi.
Ecco cosa ne pensa il Corriere (servono 257 anni per raggiungere i traguardi dell’Obiettivo numero 5!!!):
Feminility è un progetto nato per sostenere le donne con l’obiettivo di parlarne in termini positivi. Continua a seguirci per rafforzare l’importanza del valore delle donne nella società di oggi e di domani.