Il sessismo è un pregiudizio fin troppo presente nella società di oggi. Ecco alcune informazioni su misoginia e sessismo in Italia e come identificarli nella realtà quotidiana.
Misoginia e sessismo in Italia sono due punti critici nella lotta contro la discriminazione di genere. Di seguito maggiori informazioni su cosa sono e come si manifestano nella realtà di oggi.
Cos’è il sessismo?
Il termine sessismo venne utilizzato per la prima volta negli anni Sessanta nel contesto del femminismo statunitense. La denominazione italiana riprende rispettivamente il ‘sexism’ inglese, coniato a sua volta sulla parola ‘raxism’. Con il termine sessismo si fa riferimento a qualunque tipo di azione, parola o gesto basata sul principio secondo la quale alcune persone possono essere considerate inferiori per via del loro sesso. Si tratta di una condizione più diffusa di quanto si pensi e che, nonostante possa colpire anche uomini e giovani, riguarda soprattutto le donne. A differenza dei decenni precedenti, infatti, oggi il sessismo è solito manifestarsi in situazioni più sottili anche culturali, che spesso si è soliti ignorare. I gesti, il linguaggio, gli stereotipi sono comunemente fondati su questo pregiudizio di genere.
Perché il sessismo è pericoloso? Le conseguenze
Come già anticipato, il sessismo nasce come un pregiudizio di genere che condiziona e valuta una persona in base al suo sesso. Nonostante il progredire e l’evoluzione mentale e culturale, ancora oggi segni e situazioni di sessismo sono piuttosto evidenti. Eppure, è bene evidenziare la pericolosità di questo pregiudizio. Il sessismo, infatti, può intaccare la stabilità e il benessere psicologico della persona, così come il benessere fisico. Spesso, determinate azioni o gesti sessisti possono interferire nella mente delle vittime a tal punto di condizionare la loro autostima e fare in modo che, la persona stessa arrivi a sentirsi inferiore e ‘giustificare’ tali atteggiamenti contro la sua persona.
Diverse tipologie di sessismo: ecco cosa sapere
Il sessismo si può presentare e manifestare in infinite varianti. Eppure, in linea generale, è possibile distinguere tra sessismo ostile e sessismo benevolo. Il primo, il più diffuso, rispecchia il pregiudizio tradizionale legato al sesso. Questo è solito basarsi su determinati limiti e atteggiamenti discriminatori svolti con l’intento diretto di mancare di rispetto alla persona-vittima. Quando si parla di sessismo benevolo, invece, si fa riferimento ad una forma più sottile del fenomeno, ma comunque negativa. Si tratta di una vera e propria forma di protezione dell’uomo nei confronti della donna, dove quest’ultima, in quanto tale, necessita di essere protetta e tenuta al sicuro. Di conseguenza, seguendo questa mentalità, si accetta, quasi senza rendersene conto, la situazione della donna inferiore all’uomo che deve stare un passo indietro.
Sessismo nella lingua italiana: di cosa si tratta?
Un aspetto dove si manifesta a pieno il sessismo, ad oggi sempre più criticato è proprio la lingua italiana. Il vocabolario del Paese, infatti, è colmo di termini, espressioni, modi di dire tipiche assolutamente sessiste e misogine. Si tratta di espressioni utilizzate magari ogni giorno da tutti e che sono ormai diffuse nella tradizione italiana da secoli. Eppure, soffermando la mente ad una più attenta riflessione, i tratti misogini della lingua vengono immediatamente a galla. Per esempio, molto comuni sono i modi di dire quali “auguri e figli maschi” o “chi dice donna dice danno” o, ancora, ” mogli e buoi dei paesi tuoi”.
Si può continuare con altri esempi di sessismo linguistico citando le infinite forme di parola che, nella lingua italiana, mancano il corrispettivo femminile, come chirurgo o ingegnere. D’altro canto, vi sono diverse parole che, presentando una forma al femminile e una al maschile, nel primo caso hanno una valenza negativa e nel secondo positiva (scapolo e zitella). Infine, ancora un altro esempio è rappresentato dalle tipiche espressioni che tendono ad attribuire caratteristiche maschili alle donne ” Donna con gli attributi” o ” Sono cose da maschi”.
Come si può evincere da questi piccoli esempi, la lingua italiana è fondata su un principio che vede la donna in una posizione di inferiorità rispetto l’uomo in moltissimi campi, in primis quello lavorativo.
Sessismo e misoginia in Italia: l’indagine di YouGov
YouGov ha condotto un’indagine su più di 1000 italiani in merito alle diverse forme in cui si manifesta il sessismo. Secondo gli intervistati, nel settore comunicazione, l’uso del nudo quando non è necessario al puro scopo comunicativo è visto per 87% delle donne e per il 71% degli uomini come sessista. Inoltre, prevalgono le situazioni misogine nel campo lavorativo, dove si intravedono forme di sessismo secondo il 91% degli intervistati negli annunci di lavoro in cui le persone di un determinato genere vengono escluse a priori. Inoltre, un’altra tematica lavorativa particolarmente delicata riguarda la quasi assenza di un genere in ruoli di alta responsabilità, dove l’88% delle donne e il 67% degli uomini lo dove come un’atto sessista.
Segue, inoltre, l’ambito familiare, dove secondo il 16% e il 17% di intervistati, la cura dei figli e della casa in generale devono essere svolti esclusivamente da un genere per via del suo sesso. Infine, anche nella sezione giocattoli si registrano diverse forme del fenomeno. Per esempio, secondo 7 intervistati su 10 è altamente discriminatorio e sessista indirizzare i bambini verso dei giochi specifici per via del loro genere.
Dunque, il sessismo e la misoginia sono due fenomeni pericolosi per la salute della persona ancora troppo presenti nella realtà odierna. Nonostante alcuni aspetti e forme di sessismo siano finalmente affrontate e criticate come tali, la lotta verso l’uguaglianza continua giorno dopo giorno. Feminility è il magazine dedicato alle donne che ogni giorno contribuiscono a migliorare la vita di tutti noi.
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