L’universo dell’urologia, tradizionalmente dominato da figure maschili, ha attraversato negli anni una trasformazione significativa grazie all’ingresso sempre più massiccio delle donne in questa disciplina. Lavori come quello del comitato di urologhe stanno contribuendo a rendere l’urologia più inclusiva. Questo articolo esplora il cambiamento di paradigma nell’urologia italiana, evidenziando la presenza crescente delle donne in questa specializzazione e affrontando le sfide che ancora persistono.
Urologi Donne: un lento ma tangibile cambiamento nel tempo
In America, nel 1928, abbiamo la prima donna specializzata in Urologia.
Negli anni Settanta, le urologhe in Italia si contavano sulle dita di una mano. Il panorama generale era caratterizzato da poche decine di specialiste distribuite nei centri universitari più grandi e in quei settori che venivano considerati come più adatti alla donne, come urologia pediatrica, funzionale e uroginecologia.
Oggi, centinaia di donne sono iscritte alla Società Italiana di Urologia (Siu), rappresentando una positiva percentuale dell’intera popolazione di specialisti in questa disciplina. Un notevole aumento rispetto agli esordi degli Anni Duemila, quando la percentuale non arrivava a toccare neanche il 5%. Questo cambiamento è evidente in tutte le branche dell’urologia, comprese le aree più innovative come la chirurgia robotica e i trapianti.
Società Italiana di Urologia – SIU: un ruolo fondamentale nella formazione e nell’evoluzione dell’urologia italiana
La SIU ha avuto il suo inizio nel 1908 e fu successivamente rifondata nel 1921. In quegli anni cruciali, la Società Italiana di Urologia ha svolto un ruolo pionieristico nella fondazione di reparti ospedalieri specialistici in urologia e nell’istituzione di cattedre universitarie dedicate. Il primo Dipartimento Urologico a Palermo, istituito da Michele Pavone Senior, ha rappresentato un passo significativo, seguito dalla creazione di altri Dipartimenti in città come Milano, Torino, Roma, e molte altre. Questi centri hanno contribuito alla crescita e alla diffusione della conoscenza urologica in Italia.
Nomi come G.D. Lasio, Luigi Ferria, Ermanno Mingazzini, e molti altri hanno svolto un ruolo fondamentale nella formazione e nell’evoluzione dell’urologia italiana. Questi pionieri hanno contribuito non solo all’istituzione di Dipartimenti Urologici, ma hanno anche ottenuto importanti riconoscimenti accademici, gettando le basi per la separazione dell’urologia dalla chirurgia generale.
Nella seconda metà del secolo scorso, l’urologia ha acquisito autonomia accademica e si è distinta come disciplina a sé stante. Questa evoluzione ha segnato un momento cruciale nella storia della SIU, che ha continuato a sostenere e accompagnare lo sviluppo della materia.
Oggi, la Società Italiana di Urologia vanta oltre 3000 soci, tra uomini e donne, e ha guadagnato una posizione di rilievo nell’ambito dell’urologia europea e mondiale. La SIU si impegna a promuovere la ricerca, la formazione e lo sviluppo nell’ambito urologico, giocando un ruolo attivo nella sensibilizzazione e nella diffusione di informazioni cruciali sugli stili di vita e sull’importanza della prevenzione per le patologie urologiche.
Urologi Donne: la situazione attuale
Le specializzazioni più comuni tra le donne nell’ambito dell’urologia includono l’uroginecologia, l’oncologia e la endourologia. Buona parte delle urologhe donne non ricopre un ruolo predominante come primo operatore in sala operatoria. Tra quelle con contratti a tempo indeterminato, le posizioni più comuni sono Dirigente Medico di primo livello e medico specialista convenzionato sul territorio.
Molte donne urologhe condividono l’idea che nonostante le molte criticità, se potessero tornare indietro nel tempo, sceglierebbero comunque l’urologia come disciplina di specializzazione. Emerge così una grande determinazione e un notevole sacrificio professionale, anche se talvolta privi di un giusto riconoscimento.
Iniziative del Cifu
Il Comitato Italiano Femminile di Urologia è costituito dalle donne urologo italiane, ed è pensato come una via preferenziale di comunicazione tra tutte/i coloro che vogliono partecipare alle iniziative del CIFU. Il comitato ha lanciato, negli anni, diverse iniziative, tra cui la validazione in lingua italiana del Female Sexual Function Index (Fsfi), un questionario sulla sessualità femminile, e un osservatorio sui percorsi formativi e professionali post-specializzazione in urologia, considerando le differenze generazionali e di genere.
Il Cifu ha lanciato anche uno studio multicentrico per esplorare la correlazione tra stili di vita e tumori renali in un’ottica di genere. Questo indica la volontà di affrontare le sfide della disciplina in modo completo, considerando anche gli aspetti legati al genere.
Feminility è un magazine digitale, che ha l’obiettivo di educare la società a parlare di cosmo femminile in termini positivi. Di spiegare cos’è la femminilità, mettendo al centro le vite di donne straordinarie che hanno contribuito e contribuiscono a “rimodellare” il valore che si associa alle donne oggi.