Lo stupro di guerra ha una storia antica e nefasta, radicata nelle viscere dei conflitti umani. Da un’epoca all’altra, il corpo femminile è stato sfruttato come campo di battaglia e strumento di conquista. Tuttavia, l’evoluzione normativa e l’azione delle Nazioni Unite hanno gettato le basi per un cambiamento. Questo articolo esplora il percorso storico dello stupro di guerra, l’evoluzione normativa e il ruolo cruciale svolto dalle Nazioni Unite nel contrastare questa grave violazione.
Stupro di Guerra nella Storia: Dall’Antichità al XVII Secolo
Nel corso del XIX secolo, l’Europa ha assistito a un periodo di grandi cambiamenti, sia dal punto di vista politico che sociale. In questo contesto, è emersa la consapevolezza della necessità di regolare il comportamento durante i conflitti armati, per proteggere i diritti fondamentali delle persone coinvolte e limitare gli eccessi della guerra. Questo ha portato alla nascita del diritto umanitario internazionale, un insieme di norme legali che mirano a “mitigare” gli effetti delle guerre.
Conferenza di Bruxelles del 1874: Prime Tracce del Diritto Umanitario
La Conferenza di Bruxelles del 1874 rappresenta uno dei primi tentativi formali di affrontare la questione della condotta dei belligeranti durante la guerra. In questa conferenza, i partecipanti si sono concentrati sui diritti e doveri delle nazioni in guerra, introducendo il concetto che “l’onore e i diritti della famiglia siano rispettati” (Articolo XXXVIII). Sebbene le parole possano sembrare vaghe, la dottrina internazionalistica le ha interpretate come un segnale iniziale della volontà di limitare la violenza sessuale in tempo di guerra.
Convenzioni dell’Aia del 1899 e del 1907: Fondamenta del Diritto Umanitario
Il vero progresso nel campo del diritto umanitario internazionale è giunto con le Convenzioni dell’Aia del 1899 e del 1907. Questi trattati internazionali avevano l’obiettivo di codificare le leggi e le consuetudini della guerra. Tra le diverse questioni affrontate, vi era l’elaborazione di norme per proteggere i civili e i prigionieri di guerra.
Particolarmente rilevante è l’Articolo della Convenzione dell’Aia del 1907, che stabilisce che in caso di occupazione di un territorio, la potenza occupante deve rispettare la vita, la dignità e la proprietà delle persone civili. Questo articolo ha gettato le basi per il riconoscimento dei diritti fondamentali delle persone coinvolte in conflitti armati.
Diritto di Ginevra del 1864: Protezione dei Feriti e Malati sul Campo di Battaglia
In aggiunta alle Convenzioni dell’Aia, il Diritto di Ginevra del 1864 ha svolto un ruolo chiave nella protezione dei feriti e dei malati sul campo di battaglia. Questo trattato ha introdotto norme per garantire che le persone che non partecipano direttamente alle ostilità siano trattate con umanità.
Evoluzione Normativa e Azione delle Nazioni Unite: Una Continuità di Impegno Umanitario
L’adozione delle Convenzioni dell’Aia e l’evolversi del diritto umanitario internazionale rappresentano un impegno costante da parte della comunità internazionale per limitare gli eccessi della guerra. Queste norme sono cresciute e si sono evolute nel corso del tempo, con contributi significativi dalle Nazioni Unite. Il progresso normativo è proseguito con la creazione di organizzazioni e istituzioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite, che hanno assunto un ruolo fondamentale nel promuovere la pace, la sicurezza e il rispetto dei diritti umani a livello globale.
Le Prime Applicazioni e Criticità
Nonostante le nuove normative, lo stupro di guerra persiste come tattica bellica. Solo nel XX secolo, con le due guerre mondiali, si inizia a riconoscere la gravità di questo crimine. Tuttavia, la giustizia rimane elusiva e le vittime spesso non vedono giustizia.
La Cruda Realità e il Ruolo Decisivo delle Nazioni Unite
Oggi, in conflitti come quelli in Congo, Myanmar, Siria ed Etiopia, Sudan, Haiti e Ucraina, la violenza sessuale è diffusa. Le stime indicano che per ogni caso segnalato, ne esistono 10-20 che rimangono nel silenzio. Nel 2021 sono stati calcolati 3.293 episodi di violenza sessuale legati ai conflitti sul pianeta. Una valutazione fa dunque presumere che il numero reale si aggiri tra i 32.930 e i 65.860 o più. Ad oggi, nessuna persona responsabile di tali crimini atroci è stata assicurata alla giustizia.
L’Iniziativa delle Nazioni Unite contro la Violenza Sessuale in Conflitto
Nel 2007, l’Onu ha lanciato l’UN Action Against Sexual Violence in Conflict, un programma internazionale che coinvolge 24 entità dell’ONU per prevenire, proteggere i sopravvissuti e perseguire i responsabili. Nel 2008, la risoluzione 1820 riconosce la violenza sessuale come minaccia alla pace, aprendo la strada alla creazione dell’United Nations Special Representative of the Secretary-General on Sexual Violence in Conflict nel 2009.
Il Ruolo Chiave del Rappresentante Speciale e il Caso Russo-Ucraino
Il rappresentante speciale ha un ruolo cruciale nel rafforzare i meccanismi esistenti e sensibilizzare governi, forze militari e società civile. Nel conflitto russo-ucraino, la condanna pubblica della violenza sessuale ha spinto azioni a livello nazionale e internazionale contro i responsabili.
Dalla Prevenzione all’Assistenza: Il Futuro dell’Azione
Per affrontare la radice del problema, è necessario implementare efficienti sistemi giurisdizionali e affrontare le cause profonde della violenza. La prevenzione deve essere accompagnata da presidi di tutela e assistenza ai sopravvissuti. L’attenzione deve concentrarsi sulla giustizia, sulla prevenzione e sull’assistenza ai sopravvissuti per garantire un cambiamento duraturo.
Una Lotta Globale per il Cambiamento
La lotta contro lo stupro di guerra è una questione cruciale del nostro tempo. Le Nazioni Unite stanno guidando gli sforzi per contrastare questa grave violazione: la volontà politica globale è essenziale. Solo attraverso la cooperazione internazionale, la prevenzione e il sostegno ai sopravvissuti è possibile sperare di porre fine a questa piaga.
Feminility è un magazine digitale, che ha l’obiettivo di educare la società a parlare di cosmo femminile in termini positivi. Di spiegare cos’è la femminilità, mettendo al centro le vite di donne straordinarie che hanno contribuito e contribuiscono a “rimodellare” il valore che si associa alle donne oggi.