Il Gender Pay Gap, o divario retributivo di genere, rappresenta una sfida persistente nella società contemporanea. Esso si configura come la differenza percentuale tra i salari medi lordi dei lavoratori di sesso femminile e maschile, evidenziando le disuguaglianze di retribuzione che ancora affliggono il mondo del lavoro. L’approvazione della Direttiva europea 2023/970 e il report della Banca d’Italia dal titolo “Women, labour markets and economic growth” dello scorso giugno 2023 impongono una riflessione aggiornata su questo tema cruciale.
La Lotta alla Mancanza di Trasparenza: Direttiva 2023/970
Il considerando undici della Direttiva 2023/970 mette in luce le sfide che ostacolano l’applicazione del principio di parità salariale. La mancanza di trasparenza nei sistemi retributivi, l’incertezza giuridica sul concetto di lavoro di pari valore e gli ostacoli procedurali per le vittime di discriminazione sono identificati come principali barriere. La Commissione europea, già nel 2020, aveva annunciato l’intenzione di proporre misure vincolanti sulla trasparenza retributiva, riconoscendo la necessità di affrontare tali ostacoli.
Le Radici del Problema: Analisi della Banca d’Italia
Il report della Banca d’Italia, intitolato “Women, labour markets and economic growth” del giugno 2023, approfondisce le cause del Gender Pay Gap. Politiche aziendali orientate alla valorizzazione della diversity emergono come strumenti efficaci per migliorare la progressione di carriera delle donne e ridurre il divario salariale. Nel secondo capitolo del report, vengono analizzate politiche come:
- strumenti “family-friendly”
- programmi di diversity training
- politiche di welfare aziendali
- discriminazione positiva
- trasparenza nelle scelte aziendali.
Strumenti Efficaci: Innovazioni e Raccomandazioni
La Direttiva europea 2023/970, pubblicata il 10 maggio 2023, rappresenta una pietra miliare nell’affrontare la disparità retributiva di genere. Tra le innovazioni chiave:
- Neutralità di Retribuzione: La Direttiva impone che la retribuzione sia basata su criteri neutrali rispetto al genere, sancendo una svolta significativa verso la parità di genere.
- Accesso alle Informazioni: I datori di lavoro dovranno fornire informazioni sulla retribuzione iniziale nei processi di selezione, abbattendo il “segreto salariale” e permettendo ai lavoratori di richiedere informazioni sui livelli retributivi medi per genere.
- Obbligo di Comunicazione per le Imprese: Impone alle imprese di più di 250 dipendenti la comunicazione annuale del divario retributivo di genere, con sanzioni proporzionate in caso di divario superiore al 5%.
- Accesso alla Giustizia: Lavoratori che subiscono discriminazione retributiva di genere possono richiedere risarcimento e il datore di lavoro deve dimostrare di non aver violato le norme sulla parità e trasparenza retributiva.
Le Criticità della Direttiva 970 e le Sfide Globali
La Direttiva non è immune da criticità. La soglia del 5% per l’intervento potrebbe escludere molte realtà imprenditoriali. A livello globale, secondo il World Economic Forum, ci vorranno ancora 267,6 anni per raggiungere la parità di genere nelle opportunità economiche. Tuttavia, iniziative come la Direttiva 2023/970 e la Certificazione di genere prevista dal PNRR offrono una speranza per un cambiamento accelerato verso un futuro più equo.
Verso un Futuro di Parità Salariale
La lotta al Gender Pay Gap richiede un impegno continuo. La Direttiva 2023/970 è un passo significativo verso una maggiore trasparenza e parità di retribuzione. Mentre le sfide persistono, la consapevolezza e l’azione collettiva possono plasmare un futuro in cui uomini e donne godono di parità salariale e di opportunità. La strada è lunga, ma iniziative legislative e la consapevolezza crescente sono i mattoni per costruire un ponte verso un mondo lavorativo più giusto e uguale per tutti.
Feminility è un magazine digitale, che ha l’obiettivo di educare la società a parlare di cosmo femminile in termini positivi. Di spiegare cos’è la femminilità, mettendo al centro le vite di donne straordinarie che hanno contribuito e contribuiscono a “rimodellare” il valore che si associa alle donne oggi.