La consapevolezza dei meccanismi di difesa psicologici è fondamentale per comprendere e affrontare in modo efficace le situazioni di violenza, specialmente nel contesto della violenza di genere. Donne vittime di violenza: quali sono i meccanismi psicologici di difesa?
La violenza di genere, una violazione dei diritti umani
La violenza di genere, come definita dalla Convenzione di Istanbul del 2011, è chiaramente identificata come una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne. Questa comprende ogni atto di violenza basato sul genere che può causare danni fisici, sessuali, psicologici o economici, nonché minacce, coercizione o privazione arbitraria della libertà sia nella sfera pubblica che privata.
A livello internazionale, molte iniziative sono state intraprese per contrastare la violenza di genere, incluso il riconoscimento dell’eliminazione della violenza contro le donne come una priorità globale. In Italia la situazione è complessa.
Dati Istat del 2022
Secondo i dati Istat del 2022, le chiamate al numero di emergenza 1522, dedicato alle vittime di violenza di genere e stalking, sono aumentate rispetto all’anno precedente. Il 97,7% di queste chiamate proviene da donne, e i dati rivelano aspetti significativi della situazione:
- Più della metà delle donne che chiama il 1522 ha figli.
- Il 50% ha subito violenza da partner attuali, mentre il 19% da ex partner e lo 0,7% da partner occasionali.
Inoltre, molti casi non vengono denunciati per varie ragioni. Nel 20% dei casi, le donne non denunciano per paura delle reazioni dell’aggressore, mentre nel 18,5% dei casi, la preoccupazione per il contesto familiare impedisce la denuncia. Nel 7,1% dei casi, l’allontanamento e la denuncia non avvengono perché le donne non sanno dove andare.
Questi dati evidenziano la complessità della violenza di genere in Italia, dove le donne affrontano non solo l’abuso fisico, ma anche sfide psicologiche e sociali significative nell’affrontare la situazione. I meccanismi di difesa psicologici giocano un ruolo chiave nell’ostacolare l’allontanamento e la denuncia, sottolineando l’importanza di affrontare non solo gli aspetti fisici ma anche quelli psicologici nel fornire supporto alle vittime e nel promuovere un cambiamento culturale che contrasti la violenza di genere.
I meccanismi di difesa: risposte psicologiche apprese durante situazioni avverse
I meccanismi di difesa rappresentano risposte psicologiche apprese, spesso nel corso dell’infanzia, durante situazioni avverse in cui si sono sperimentate emozioni intense come paura, orrore o impotenza e in cui la difesa sembrava l’unico modo disponibile per proteggersi.
Questi meccanismi di difesa vengono attivati automaticamente in situazioni di pericolo, come nel caso delle donne che subiscono aggressività e violenza. Comprendere le strategie di difesa adottate, la loro origine e la loro funzione nel passato e nel presente è fondamentale per aiutare le vittime a affrontare le emozioni dolorose, come il senso di colpa, e ad uscire dalla spirale della violenza.
Proteggere l’individuo da emozioni e pensieri dolorosi
La negazione, l’evitamento, la dissociazione, la minimizzazione, la razionalizzazione e l’idealizzazione sono tutti meccanismi di difesa psicologica che le persone possono attivare in risposta a situazioni traumatiche, come la violenza di coppia. Questi meccanismi servono a proteggere l’individuo da emozioni e pensieri dolorosi, consentendo una sorta di “distacco” dalla realtà.
- Negazione: Rifiutare la realtà degli eventi traumatici è un modo per evitare il dolore e lo shock associati. Tuttavia, può essere pericoloso se impedisce la consapevolezza e l’azione necessarie per proteggersi.
- Evitamento: La tendenza a concentrarsi su dettagli secondari o ad evitare situazioni che potrebbero scatenare l’aggressore aiuta a mantenere una distanza emotiva dalla situazione traumatica. Tuttavia, può portare a un ritardo nella denuncia e nell’affrontare il problema.
- Dissociazione: Questo meccanismo aiuta a prendere le distanze emotive da una situazione intollerabile. Può manifestarsi come una sensazione di spettatore della propria esperienza, consentendo alla vittima di convincersi che l’evento traumatico non sta realmente accadendo a lei.
- Minimizzazione: Ridurre l’importanza di eventi traumatici può essere un modo per limitare il dolore emotivo. Tuttavia, può portare a sottovalutare situazioni a rischio e a giustificare comportamenti dannosi.
- Razionalizzazione: Cercare di comprendere razionalmente il comportamento dell’aggressore è un modo per mantenere distante l’emozione associata. Tuttavia, può portare a giustificare il comportamento dannoso e a evitare di affrontare le emozioni coinvolte.
- Idealizzazione: Mettere in evidenza le qualità positive di qualcuno, ignorando i difetti, può portare ad una dipendenza affettiva e a una percezione distorta della relazione. Questo può rendere difficile per la vittima allontanarsi dalla relazione, nonostante gli abusi.
Riconoscere questi meccanismi di difesa è fondamentale per fornire il supporto necessario alle vittime di violenza di coppia e per aiutarle a rompere il ciclo di abusi. L’intervento professionale, come il supporto psicologico e le risorse per vittime di violenza, è spesso essenziale per affrontare queste dinamiche complesse.
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