Le professioni sono sempre state associate a un genere specifico, come se esistesse una sorta di corrispondenza tra il sesso e il lavoro svolto.
Professioni e parità di genere: negli ultimi anni, il dibattito sulla parità di genere è diventato sempre più presente nella società. Un aspetto di questo dibattito è la questione delle professioni di genere. Esiste ancora una divisione tra i lavori considerati “maschili” e quelli considerati “femminili”? Ecco a che punto si è sulla concezione di professioni di genere e le attuali tendenze e le politiche adottate in vari Paesi.
Origini della concezione di professioni di genere
La concezione di professioni di genere ha origini antiche. Risale a quando il lavoro era strettamente diviso tra uomo e donna. In quel periodo, gli uomini erano generalmente responsabili del sostentamento della famiglia e del lavoro all’esterno della casa. Mentre le donne si occupavano delle faccende domestiche e della cura dei figli.
Questa divisione del lavoro si rifletteva anche nelle professioni: gli uomini occupavano posizioni di potere e responsabilità, come quelle politiche, militari e religiose, mentre le donne erano confinate a lavori considerati “femminili”, come l’insegnamento, l’assistenza sanitaria e il lavoro domestico.
Con il passare del tempo, questa divisione del lavoro è stata gradualmente superata, ma la concezione di professioni di genere è ancora presente in molte società. Anche oggi, molte professioni sono ancora considerate “maschili” o “femminili”, e ciò può influenzare le opportunità di lavoro e le scelte professionali delle persone.

Tendenze attuali
Negli ultimi decenni, molte donne si sono impegnate nella lotta per abbattere la concezione delle professioni di genere e per accedere a lavori tradizionalmente associati agli uomini. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, molti lavori rimangono ancora dominati da un solo genere. Ad esempio, molti settori della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica sono ancora fortemente maschili, mentre le donne sono maggioranza in professioni come l’insegnamento, l’assistenza sanitaria e il lavoro sociale.
Inoltre, anche quando le donne accedono a professioni tradizionalmente maschili, possono incontrare discriminazioni e ostacoli. Ad esempio, possono essere sottopagate, avere meno opportunità di avanzamento di carriera e incontrare pregiudizi e stereotipi.
Politiche adottate in vari Paesi
La questione delle professioni di genere è stata affrontata in modo diverso in vari paesi. In alcuni paesi, sono state adottate politiche per promuovere l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro. Ad esempio, in Islanda è stata introdotta una legge che richiede alle aziende di dimostrare che pagano lo stesso salario per lo stesso lavoro, indipendentemente dal genere del lavoratore. In Svezia, le quote rosa sono state introdotte in molti settori, obbligando le aziende a reclutare un certo numero di donne in posizioni di potere.
Inoltre, molti paesi hanno adottato politiche volte a incoraggiare le donne ad accedere a professioni tradizionalmente maschili. Ad esempio, in Norvegia, le donne rappresentano una percentuale significativa delle forze armate e della polizia. In India, la campagna #KaamSeMatlabRakh promuove l’idea che le professioni non abbiano genere e che ogni lavoro debba essere aperto a entrambi i sessi.

La questione delle declinazioni al femminile
Un aspetto importante della questione delle professioni di genere è l’uso di declinazioni al femminile per alcune professioni. In alcune lingue, come il francese e lo spagnolo, le declinazioni al femminile sono già state introdotte e sono ampiamente accettate. Tuttavia, in italiano e in inglese, per esempio, l’uso di declinazioni al femminile è ancora controverso.
In italiano c’è ancora una forte resistenza all’uso di declinazioni al femminile per alcune professioni. Tuttavia, molte donne e uomini stanno lottando per cambiare questa concezione e per far sì che le declinazioni al femminile diventino comuni e accettate. Basti pensare che l’Accademia della Crusca ha già certificato l’uso di alcune declinazioni al femminile, come “avvocata”, “ingegnera” e “ministra”, ma ci sono ancora molte resistenze.
Anche in inglese, l’uso di declinazioni al femminile è ancora controverso. In questa lingua, molti sostengono che l’uso di specificatori come “lady doctor” o “woman journalist” potrebbe perpetuare la concezione di professioni di genere. Tuttavia, molte donne stanno lottando per l’uso di declinazioni al femminile per alcune professioni, come “firefighter” o “waitress“.

A che punto siamo…
Nonostante oggi, molte professioni siano ancora associate a un genere specifico, molte persone stanno lavorando per superare questa divisione e promuovere l’uguaglianza di genere nel mondo del lavoro. Per un futuro in cui ogni professione è aperta a entrambi i sessi e in cui le persone sono valutate in base alle loro competenze e alla loro esperienza, indipendentemente dal loro genere.
Ognuno dovrebbe essere libero di scegliere il lavoro che preferisce, indipendentemente dal suo genere. Ci sono ancora molte sfide da affrontare. Tuttavia, le politiche volte a incoraggiare le donne a entrare in professioni tradizionalmente maschili stanno aiutando a superare queste sfide.
