Il sole di mezzanotte la rinascita attraverso la scrittura - Erica Basile racconta il suo viaggio di introspezione e speranza

Il sole di mezzanotte: la rinascita attraverso la scrittura – Erica Basile racconta il suo viaggio di introspezione e speranza

Articolo di
Pubblicato il
Categoria

Erica Basile, nata in Brianza il 16 marzo 1996, è un’autrice e copywriter con una passione innata per la scrittura. Dopo aver conseguito il diploma in ragioneria e una laurea in Economia e Gestione Aziendale, Erica inizia la sua carriera professionale nel settore dell’e-commerce. La vita, tuttavia, le riserva un percorso diverso: grazie a una serie di circostanze, riscopre il suo amore per la scrittura e decide di lasciare il suo impiego per dedicarsi pienamente a questo mondo fatto di parole e pensieri. Nel 2022, lancia una pagina Instagram dove condivide racconti, poesie e riflessioni, creando una community affezionata. Il sole di mezzanotte segna il suo debutto letterario, un romanzo carico di introspezione e speranza e in questa bellissima intervista l’autrice ci racconta il percorso che l’ha portata a riscoprire la scrittura, la sfida di affrontare temi delicati e l’importanza di trovare la luce anche nei momenti più bui.

Erica Basile, “il sole di mezzanotte”  – Intervista su Feminility Media

Il sole di mezzanotte Erica Basile

Erica, il tuo libro è un viaggio profondo nell’animo umano. Come è nato il desiderio di scrivere una storia così intima e complessa?

Ero in un periodo particolare: stavo riscoprendo la mia passione per la scrittura e stavo realizzando che forse, avrei potuto creare qualcosa di più definito, lineare: un libro. Ero piena di coraggio, ma anche di paura. Avevo finito di scrivere un romanzo (che ancora sono indecisa se pubblicare o meno) e quello stesso romanzo mi ha portato a fare delle riflessioni profonde su me stessa. Mi interrogavo sul mio passato, sul presente, sul futuro, immaginando chi sarei diventata se avessi percorso strade diverse. In quei momenti, desideravo ardentemente riconnettermi con la parte più vulnerabile e delicata di me, la bambina e l’adolescente che ero un tempo. Un’essenza che tutti custodiamo, ma che spesso nascondiamo o addirittura lasciamo morire. Da questa profonda introspezione è nata l’idea di un incontro con me stessa, un viaggio alla scoperta del mio io più autentico. E con esso, il desiderio di invitare i lettori a compiere un percorso simile, a ritrovare se stessi, a imparare a guardare al mondo con la fiducia di chi può farcela, superando le paure e le incertezze che spesso ci ostacolano. Il sole di mezzanotte non è una storia vera, ma è parte del mio cuore e vuole essere un racconto di speranza che porta a sperare. 

Il titolo del tuo libro, il sole di mezzanotte, è molto evocativo. Come lo hai scelto e cosa rappresenta per te questa metafora?

Quando ho finito di scrivere questo libro, non avevo ancora il titolo: desideravo qualcosa che riprendesse il concetto di “luce alla fine del tunnel”. Ricercavo qualcosa di poetico, fine, ma non trovavo nulla che gli rendesse giustizia. E un giorno, mentre cercavo informazioni per scrivere un blog a un’azienda trovo “Il sole di mezzanotte” che è proprio il nome di un fenomeno delle regioni polari dove il sole rimane visibile per settimane, senza mai scendere sotto l’orizzonte. Questo significa che non c’è notte, e il cielo rimane illuminato per tutto il giorno, persino nell’ora più buia. Era perfetto. Era lui il titolo del mio libro: il sole di mezzanotte rappresenta per me la possibilità di brillare persino nell’ora più buia. Come dicevo prima: la storia vuole essere un racconto di speranza e anche di riscatto. Grazie a questa idea ho aggiunto i nomi dei capitoli che percorrono la gradazione della luce. Letteralmente la storia è un percorso che passa dal buio più oscuro al sole più luminoso.   

Scrivere di temi personali e delicati può essere una grande sfida emotiva. Come è stato per te il processo di scrittura? Ti sei sentita liberata o c’è stato anche un peso nel rivivere certe esperienze?

È stato un percorso che definirei… Strano! All’inizio ho provato un grande senso di libertà: volevo trasmettere a chiunque mi leggesse la percezione di non essere solo, soprattutto a chi aveva vissuto almeno uno dei temi intercorsi nel libro (bullismo, insicurezza, depressione) poi però, editandolo, ho provato vergogna. Un sentimento che non mi ha mai permesso, nella mia adolescenza, di raccontare e denunciare le ingiustizie che davvero avevo vissuto nella mia vita. Ci vuole coraggio a raccontare certe cose e il coraggio apporta coraggio. Non tutto quello che vive la protagonista fa parte della mia vita personale, ma come spesso faccio con ciò che scrivo, tendo a prendere qualcosa che io o altri vicino a me hanno vissuto e a trasformarlo, espanderlo, ricamandoci intorno tutta una storia. Questo processo e questo coraggio mi ha permesso di crescere e avere più consapevolezza e soprattutto, mi ha dato la possibilità di andare oltre il pensiero: “cosa penseranno gli altri di me?”

Spesso le donne lottano con l’autostima e il senso di inadeguatezza. Qual è il messaggio principale che vorresti trasmettere loro attraverso il tuo libro?

Il sole di mezzanotte libro Erica Basile

La soluzione di fronte al senso di inadeguatezza è dentro di noi. Questo è il messaggio.

Il nostro vissuto, il nostro passato, le nostre convinzioni, la nostra visione del mondo, è il frutto – in tutta la sua complessità – di ciò che siamo e che proviamo oggi. Ma, quand’anche ci sentissimo un fiore piccolo e gracile, possiamo comunque profumare e arricchire la terra. La consapevolezza di valere, anche quando ci sentiamo inadeguate, è un potere immenso che solo noi possiamo attivare.

La metafora del fiore ricorre nel libro. Cosa rappresenta questo simbolo per te e come hai deciso di usarlo come fulcro narrativo?

Io sono da sempre un amante dei fiori: i loro semi, il loro sbocciare e persino il loro morire per lasciare spazio al frutto raccontano di una bellezza che è molto simile a ciò che siamo nella vita. L’idea di inserire il fiore dell’erica deriva da un’esperienza che ha cambiato il mio modo di vedere me stessa. Una persona molto importante infatti, un giorno mi ha detto: “Erica, tu hai il nome di un fiore piccolo, piccolo, ma ricorda, questo stesso fiore può allargarsi in ogni luogo…e può resistere a lunghi inverni.” Anche se ci sentiamo piccoli, dentro di noi c’è il potenziale per sbocciare e arricchire il mondo che ci circonda. Questo messaggio aderiva perfettamente alla storia che desideravo creare, non avrei voluto associare la protagonista a me, ne volevo darle il mio nome, però il significato dell’erica era così profondo e importante che alla fine l’ho scelto.

Nel libro parli molto della salute mentale, della depressione e della fragilità emotiva. Che consiglio daresti alle donne che affrontano momenti di crisi e sentono il peso della solitudine?

Il mio consiglio costante? Lottate. Non vi arrendete alla solitudine, alla tristezza, all’idea di non valere nulla. E soprattutto: parlatene. Non vi isolate, non vi chiudete in voi stesse.

Lottate: non subite la vita, arricchitela… Perché il dono della vita è prezioso; troppo importante per sprecarlo credendo alla bugia di essere sole o inutili. Tutto passa, tutto è momentaneo, anche quel momento buio che state vivendo.

Se una donna si trovasse in una crisi profonda e non avesse la fortuna di incontrare la propria sé adulta, come nel tuo libro, cosa le consiglieresti per riuscire a non lasciarsi andare e ritrovare la speranza?

Sicuramente, come ho accennato nella risposta precedente le suggerirei di parlarne. Perché far uscire in qualche modo il proprio “disagio” ci alleggerisce. E poi le consiglierei di impegnarsi per mantenere e aumentare la consapevolezza di sé. La consapevolezza fa tantissimo: se conosciamo i nostri limiti, da dove derivano magari alcuni “problemi interiori” ci diamo la possibilità di affrontarli, ritrovare noi stesse dal punto in cui ci siamo fermate e… Rinascere.

La rinascita è un tema centrale nella tua opera. Secondo te, quali sono i primi passi per ricostruire sé stessi dopo una crisi personale?

Si parte, come dicevo dalla consapevolezza. Importante farsi delle domande e capire se riusciamo a rispondere: chi sono io? Cosa mi piace? Sto facendo qualcosa perché vogliono gli altri o perché voglio io? Cosa mi fa andare in crisi? Perché mi sento così? Una volta io non avevo delle risposte e credo che una delle cose più brutte che io abbia vissuto nella vita è stato guardarmi allo specchio e non riconoscere il mio riflesso. Fare un lavoro interiore, di introspezione, di cura e di comprensione verso me stessa mi ha aiutato a capirmi e a conoscermi. É quindi importante nutrire la nostra curiosità e coltivare le nostre passioni. Anche in questo caso ci possiamo fare aiutare: non siamo sole. 

Nel tuo libro, il dialogo con una versione adulta e matura della protagonista ha un ruolo chiave. Cosa pensi che rappresenti questo dialogo e che insegnamento possiamo trarre dal “confronto” con il nostro futuro sé?

Il sole di mezzanotte di Erica Basile

La versione più adulta della protagonista è uno dei personaggi che ho amato di più. Lei rappresenta il confronto nella più che totale trasparenza perché “costringe” con amore la protagonista a guardarsi letteralmente in faccia e a confrontarsi non solo con sé stessa ma anche con la realtà che la circonda. La sua figura rappresenta in modo più assoluto la necessità di aprire gli occhi e guardare con una lente nuova. Il confronto a cuore aperto, sincero, senza orgoglio è la chiave per crescere, maturare e migliorare il rapporto con noi stessi e gli altri.

Hai descritto il tuo libro come un viaggio di riscoperta. Guardandoti indietro, qual è stata la parte più difficile e quella più gratificante dello scrivere questa storia?

La parte più difficile è stato l’inizio. L’inizio è ispirato a un fatto reale accaduto nella mia scuola. Mi sono dovuta immedesimare in una condizione che ho immaginato tante volte nella mia mente e che ho trovato profondamente dolorosa. Quando ho registrato il video teaser del libro ho voluto proprio mostrare i momenti iniziali della storia: è stato così difficile interpretare quei momenti che alla fine della registrazione avevo le mani che mi formicolavano e la testa che mi girava. Il dono dell’empatia a volte ha strani effetti collaterali! La parte che ho trovato più gratificante è la conclusione: tutti i nodi vengono al pettine; c’è un colpo di scena e una donna che riafferra se stessa. L’ho editato tantissime volte e tutte le volte, arrivando alla fine, ho pianto.  

La spiritualità e la fede hanno un ruolo importante nel tuo racconto. Che impatto hanno avuto sulla tua vita personale e sul tuo percorso come autrice?

Fondamentale. Assolutamente fondamentale. Nella mia vita, c’è un prima e un dopo la fede. Senza fiducia in Dio non sarei la persona che sono oggi. Il mio percorso spirituale mi aiutato a riconoscere la bellezza della vita, l’importanza di un solo respiro, la forza della gratitudine e l’incorruttibile essenza dell’amore e della gentilezza. Credere in Dio mi ha permesso di credere in me stessa e di andare oltre le mie insicurezze, le mie paure. La fede è una forza che nascondo in ogni cosa che scrivo. Una volta ho pubblicato un post su Instagram che diceva così: scrivere è un po’ come avere fede: lo fai perché ti salva e lo condivi perché ci credi. Non sarei l’autrice che sono senza la fede che mi salva da me stessa e ha un impatto così forte che forse, come ho immaginato per la protagonista del libro, non avrei mai avuto il coraggio di “uscire da me stessa” e diventare un’autrice. 

Hai descritto con molta sensibilità il ruolo della famiglia nel tuo viaggio personale. Quanto ha influito il supporto della tua famiglia nel tuo percorso di crescita e nella realizzazione del libro?

Il supporto della mia famiglia (compresi suoceri, zii, cugini) mi riempie il cuore. Fanno sempre il tifo per me, e questo mi fa sentire apprezzata, sentimento che incide profondamente sulla costanza di quello che faccio e sulla modalità con cui scrivo. 

Inizialmente però, l’idea di scrivere un libro ha sorpreso i miei genitori. Era una strada inaspettata per loro, visti i miei studi in economia. La possibilità che potessi realizzarmi come autrice e contemporaneamente come copywriter ha destato scetticismo. Ma poco dopo, soprattutto quando mi hanno vista felice di quello che stavo facendo, si sono ricreduti. Ora, quando presento il mio libro e vedo i loro occhi colmi di orgoglio e fierezza, realizzo quanto sia importante il loro supporto e la loro presenza nella mia vita. La parte che mi commuove di più è averli visti mettere da parte, forse, le aspettative che avevano su di me facendo spazio alla mia felicità, a quello che amo fare. Se dovessi descrivere l’amore, scriverei di questa loro indole, che mi ha dato e insegnato più di tante parole. 

Nel mondo della narrativa femminile, ci sono autrici che ti hanno particolarmente ispirata o che senti affini al tuo lavoro?

Guardo con grandissima ammirazione le mie colleghe autrici. Soprattutto tra coetanee ci si capisce al volo, ci si comprende, ci si ascolta e ci sostiene. Ognuna di loro mi è di ispirazione (e sono molte!), soprattutto quando scrivo brevi opere che spesso pubblico su Instagram. Riguardo al libro però, più che un autore in particolare, mi ha ispirata moltissimo una canzone, “Meraviglioso” dei Negramaro. Un inno alla vita e alla rinascita, che ho voluto attraversare e trasmettere a mia volta con il libro. 

Scrivere è un atto creativo ma anche un processo di scoperta interiore. C’è qualcosa che hai scoperto di te stessa durante la stesura del libro che ti ha sorpresa?

Il sole di mezzanotte libro

Sì. A un certo punto sono tornata indietro di vent’anni e mi sono ricordata di come vedevo il mondo da bambina. Di quanto mi piacesse chiudere gli occhi e sentire il vento. Il profumo dei fiori. Osservare il cielo. Ѐ un dettaglio che descrivo anche nel libro. Mi sono riscoperta semplice e assaporare la leggerezza della vita è una cosa seria e mai banale. Mi sono ritrovata semplice… Riscoprendo che dopo tutto non siamo così complicate… È la vita a volte a renderci così. 

Guardando al futuro, quali sono i tuoi prossimi progetti? C’è qualche tema o storia che non hai ancora raccontato e che ti piacerebbe affrontare nei tuoi prossimi lavori?

Sto lavorando a due progetti in contemporanea: il primo è una raccolta di poesie/piccoli racconti, ne ho scritte moltissime negli anni e sto cercando di dargli una forma. Il secondo progetto, un po’ più impegnativo, riguarda un romanzo legato al tema dell’empatia, un argomento di cui si parla tanto adesso, ma che mi piacerebbe trattare dandogli una chiave di lettura un po’ differente da quella che siamo abituati a osservare.

Potete acquistare “il sole di mezzanotte” su Amazon qui.

Potere seguire Erica sul suo account di Instagram:

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Erica Basile | Autrice (@erica.ebi)

articolo correlati

This website uses cookies to ensure you get the best experience on our website.