Il movimento di liberazione delle donne negli Stati Uniti ha avuto un alleato inaspettato negli Anni ’20: la sigaretta. L’innovativa campagna di marketing di Edward Bernays, intitolata “Torches of Freedom“, non solo ha cambiato la percezione sociale sul fumo femminile, ma ha anche contribuito a ridefinire i confini della libertà e dell’uguaglianza di genere.
Il Tabù del Fumo Femminile
Fino al XX secolo, fumare per le donne era considerato un atto immorale e inappropriato. La legislazione cercava di impedire alle donne di fumare in pubblico, riflettendo i profondi pregiudizi sociali dell’epoca. Gruppi come la International Tobacco League esercitavano il loro potere per censurare l’apparizione di donne fumatrici nei media. Tuttavia, durante la Prima Guerra Mondiale, le donne iniziarono a sfidare questi tabù, impiegando la sigaretta come simbolo di ribellione e lotta per la parità.
Marketing e Tabù: George Washington Hill e Philip Morris
Nel 1928, George Washington Hill, presidente dell’American Tobacco Company, intravide un potenziale inesplorato aprendo il mercato delle sigarette alle donne. La sfida era duplice: sfatare il tabù del fumo femminile e combattere i pregiudizi che le donne non potevano fumare in modo adeguato. Philip Morris sponsorizzò conferenze per insegnare “l’arte” del fumare alle donne. Per reclutare donne fumatrici, Hill si rivolse a Edward Bernays, il padre delle pubbliche relazioni.
La Rivoluzione di Bernays: “Torches of Freedom”
Bernays, consulente di Hill, si avvalse del consiglio dello psicanalista Abraham A. Brill per giustificare l’istinto di fumare nelle donne. Nel 1929, durante l’Easter Sunday Parade a New York, Bernays assunse donne attraenti e convincenti per marciare con le loro “Torches of Freedom”, simbolo di emancipazione. Le immagini catturate da fotografi specializzati fecero il giro del mondo, mentre la femminista Ruth Hale appoggiava l’iniziativa, invitando tutte le donne ad unirsi alla marcia.
Lo Scandalo e l’Emancipazione: Bertha Hunt e le Prime Fumatrici
Il 31 marzo 1929, Bertha Hunt accese pubblicamente una sigaretta Lucky Strike suscitando uno scandalo che avrebbe cambiato la storia. Dieci donne seguirono l’esempio, fumando le loro “Torches of Freedom”. Bernays aveva anticipato lo scandalo alla stampa, ma ciò che non poteva prevedere era che questa manifestazione sarebbe stata il punto di partenza per una serie di eventi che avrebbero promosso la reale emancipazione femminile.
Risultati e Impatto Sociale: Sfatare il Tabù del Fumo Femminile
Il successo di Bernays nel cambiare la percezione del fumo femminile fu evidente nei dati di vendita: tra il 1923 e il 1929, le donne che acquistavano sigarette aumentarono dal 5% al 12%. Nel 1935, questa percentuale salì all’18,1%, raggiungendo il picco del 33,3% nel 1965. Il tabù del fumo femminile fu definitivamente sfatato, aprendo la strada ad una nuova era di libertà e uguaglianza di genere.
Un Approfondimento Doveroso sul Fumo in Italia: Il Rapporto Annuale ISS Svela un Aumento Preoccupante
Un recente report annuale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha lanciato un campanello d’allarme: in Italia fumano 12,4 milioni di persone, un numero che non si registrava dal lontano 2009. La notizia, seppur non sorprendente, è inquietante, evidenzia un trend preoccupante nell’uso del tabacco nel nostro Paese. I dati, presentati in occasione dell’ultima Giornata mondiale senza tabacco, rivelano un aumento dei fumatori e una diminuzione dei tentativi di smettere.
Il Quadro Attuale: Aumento del Numero di Fumatori
Dopo decenni di calo, soprattutto tra gli uomini, e alcuni anni di sostanziale stallo, il numero complessivo dei fumatori è risalito. Sono circa 12 milioni, il 2% in più rispetto al 2019, l’anno dell’ultima rilevazione. Questo incremento coinvolge sia gli uomini che le donne, segnalando una tendenza all’allargamento del fenomeno. In particolare, fumano di più gli uomini giovani (43% tra i 25 e i 44 anni) e le donne mature (24,5% tra i 45 e i 64 anni). Dopo i 65 anni, la prevalenza del fumo diminuisce notevolmente, e gli ex fumatori rappresentano il 15% della popolazione.
Quantità e Modalità di Consumo
In media, ogni fumatore italiano accende 11,5 sigarette al giorno, una cifra in diminuzione rispetto al passato, seppur gradualmente. Dieci anni fa, la media era di 13,4 sigarette al giorno. I forti consumatori, coloro che fumano più di 20 sigarette al giorno, sono prevalentemente uomini (25,6% contro il 13,4% delle donne). Tuttavia, c’è un miglioramento tra i giovani, con quasi la metà dei ragazzi che fumano meno di 9 sigarette al giorno. Il 45,5% di loro ne fuma tra 10 e 19.
Sempre meno persone cercano di smettere
Se nel 2008 tra il 40 e il 45% dei fumatori aveva provato a smettere nei 12 mesi precedenti, nel 2020 questo dato è sceso drasticamente, soprattutto al Sud (intorno al 30%) e al Centro. Solo al Nord si registra un aumento. Ancora più preoccupante è il successo nei tentativi di smettere: l’11% delle persone è astinente da meno di sei mesi, mentre il 9,6% ha superato i sei mesi. Questi dati evidenziano la necessità di un maggiore impegno nelle politiche di prevenzione e nell’aiuto a chi desidera smettere di fumare.
Investire in risorse per contrastare questo fenomeno
La dipendenza dal tabacco è un problema serio e il report dell’Istituto Superiore di Sanità sottolinea l’importanza di investire in risorse per contrastare questo fenomeno. Centri antifumo, personale preparato, visite, esami, strumenti terapeutici e ricerca indipendente sul tabagismo sono indispensabili. Questi investimenti non solo hanno un impatto etico significativo ma rappresentano un bilancio equilibrato tra costi e benefici, considerando che il tabacco costa all’Italia almeno 26 miliardi di euro all’anno, tra costi diretti e indiretti. La lotta contro il tabagismo deve diventare una priorità urgente per garantire un futuro più sano e sostenibile per la nostra società.