Il ruolo delle donne è stato decisivo nella seconda guerra mondiale. Di seguito alcune curiosità a riguardo e i nomi delle donne seconda guerra mondiale che si sono distinte.
Durante le grandi guerre, in particolare durante la seconda guerra mondiale, il ruolo delle donne è stato determinante. Ecco la storia delle donne seconda guerra mondiale tra compiti e nomi da ricordare.
Situazione delle donne durante la prima guerra mondiale
Durante la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, in concomitanza con i primi contrasti e avversioni che porteranno alla Prima guerra mondiale, diverse donne cominciarono a fondare i primi gruppi femministi. Gli obiettivi principali dei vari gruppi erano in particolare la difesa della pace e l’uguaglianza e il rispetto reciproco tra uomo e donna. Di conseguenza, con l’inizio della Grande Guerra, fin da subito le donne decidono di partecipare attivamente, anche come militanti. Altre donne, con l’obiettivo di portare avanti una propaganda pacifista, cominciarono a organizzare conferenze ed eventi di propaganda nella lotta contro la guerra. Altre, invece, decidono appunti di partecipare direttamente dal punto di vista militare, supportando i compagni in battaglia come potevano.
Situazione delle donne durante la seconda Guerra mondiale
Durante la lotta contro il regime fascista, l’intraprendenza delle donne fu ancora più attiva della prima grande guerra. Questo, dipendeva sicuramente anche dall’ideologia stessa del regime. Secondo il fascismo, infatti, le donne occupavano un ruolo di subordinazione all’uomo, per cui la loro utilità nella società era limitata esclusivamente alla funzione procreativa. Ben presto, infatti, con la salita al potere di Mussolini, le donne verranno escluse dai lavori più vari, come per esempio dall’insegnamento nei licei o dall’impiego nelle attività pubbliche. La donna doveva occuparsi di garantire una buona maternità al marito.
Vista questa considerazione a dir poco misogina e sessista, le donne non persero tempo ad arruolarsi nei primi gruppi di anti fascimo che, di seguito, diventarono i primi gruppi della Resistenza italiana. Attraverso le attività di pronto soccorso per aiutare i feriti, la protezione di ebrei fuggitivi, il trasporto di risorse pericolose, la comunicazione illecita con i partigiani in battaglia e, soprattutto, attraverso l’utilizzo delle armi, le donne hanno dimostrato un senso di libertà e determinazione. In questo modo, quasi per la prima volta si riconosceva la figura della donna caratterizzata da una validità pari a quella dell’uomo.
Donne simbolo della Resistenza italiana: storia e nomi
Le donne svolsero un ruolo a dir poco fondamentale all’interno del movimento partigiano opposto al regime nazi fascista durante la Seconda grande Guerra. In moltissime città le donne lottavano ogni giorno pur di racimolare beni di prima necessità, svolgendo spesso mansioni pericolose come il trasporto di risorse. Altre donne, invece, organizzate a gruppi, svolgevano una vera e propria propaganda contro il fascismo, mentre altre ancora erano impegnate nella comunicazione con i soldati delle operazioni militari. Fondamentali, infine, furono tutte quelle donne che crearono gruppi di primo soccorso per supportare i compagni feriti in guerra.
In sintesi, è evidente come il ruolo della donna partigiana è stato tutt’altro che secondario a quello dell’uomo. Molte donne entrarono presto a far parte di gruppi come “Gruppi di Azione Patriottica” e “Squadre di azione Patriottica”, per poi fondare un loro gruppo personale “Gruppi di difesa della donna”. Il principio base di quest’ultimo era espressamente:
‘aperti a tutte le donne di ogni ceto sociale e di ogni fede politica o religiosa, che volessero partecipare all’opera di liberazione della patria e lottare per la propria emancipazione’.
Come già evidenziato, le donne che si sono contraddistinte durante la guerra contro il fascismo sono state moltissime. Anche nei momenti più difficili e controversi, anche quando compagni, amici e familiari perdevano la vita, il desiderio di libertà era come un fuoco che non aveva intenzione di spegnersi.
Di seguito alcuni nomi di donne che hanno lottato, anche con la loro vita, per sconfiggere il regime. Nello specifico, si tratta di donne partigiane alle quali è stata attribuita la medaglia d’oro al valore militare:
- Irma Bandiera;
- Paola Del Din;
- Tina Lorenzoni;
- Clorinda Menguzzato;
- Rita Rosari;
- Virginia Tonelli;
- Iris Versari;
- Ancilla Marighetto;
- Carla Capponi;
- Livia Bianchi.
Testimonianze della lotta delle donne contro la guerra: lo sciopero del pane a Parma
Le donne, sia in privato che in collettività, hanno un svolto un ruolo fondamentale per la lotta al il regime fascista. In particolare, un episodio degno di attenzione è sicuramente “lo sciopero del pane”, verificatosi il 16 ottobre del 1941 a Parma. In genere, questo episodio viene considerato come una sorta di ingresso ufficiale e dichiarato delle donne all’interno del movimento partigiano.
Dopo la riduzione delle quantità di pane, diverse donne di origine parmensi decisero di assalire un furgoncino che trasportava pane e cominciarono a girare per le vie della città manifestando apertamente contro il regime. Naturalmente, i soldati di Mussolini intervennero immediatamente, procedendo con l’arresto. Inoltre, quando il 14 aprile 1944 un gruppo di partigiani venne arrestato presso Parma, dopo il processo e fuori dal tribunale, centinaia e migliaia di donne appartenenti ai Gruppi di difesa della donna cominciarono a manifestare per il loro rilascio. Alla fine, qualche giorno dopo e per evitare un ulteriore rivolta, il Duce ordinò di sospendere le condanne a morte dei partigiani.
Dunque, è evidente come, moltissime donne anche nella loro piccola realtà hanno contribuito fortemente alla liberazione dal regime fascista. Donne che hanno combattuto, lottato e perso la vita per porre fine ad una guerra pronta a distruggere l’essenza stessa degli esseri umani. Feminility è il magazine dedicato alle donne che ogni giorno contribuiscono a migliorare la vita di tutti noi.
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