Nell’8 marzo, giornata dedicata alla celebrazione della Giornata Internazionale della Donna, emerge un tema tanto complesso quanto importante: la realtà delle sex workers. Queste donne, spesso invisibilizzate o stigmatizzate dalla società, rivendicano il loro diritto alla celebrazione e al riconoscimento. L’uguaglianza di diritti e la libertà personale sono al centro delle loro lotte, che mettono in luce la loro identità di donne imprenditrici e portavoce della libertà. Per questa giornata, noi di FeminilityMedia.it abbiamo deciso di dedicare uno spazio che merita di essere raccontato: le voci delle sex worker, sottolineando come anche le escort siano donne a pieno titolo, che meritano di festeggiare l’8 marzo e di essere incluse nel discorso sulla parità di genere. Attraverso la loro esperienza, possiamo imparare il significato più ampio di libertà, autodeterminazione e uguaglianza.
Chi sono le Escort nel 2024? I numeri e le testimonianze di Escort Advisor
La professione di escort oggi rappresenta non solo una scelta di libertà individuale ma anche una testimonianza dell’evoluzione sociale e professionale di queste donne. In occasione della Giornata Internazionale della Donna, Escort Advisor ha avviato un dialogo aperto e sincero con le escort, chiedendo loro di condividere il significato personale di essere una lavoratrice del sesso nel 2024.
In un’Italia dove le escort superano numericamente i pizzaioli, segnando un incremento del 27% rispetto a questi ultimi e un sorprendente 140% in più rispetto ai veterinari, la professione di escort emerge come un fenomeno significativo nel panorama lavorativo del paese. Con quasi 80.000 professioniste che si pubblicizzano online, la dimensione e l’importanza di questo settore sono innegabili.
Le testimonianze raccolte da Escort Advisor rivelano una varietà di esperienze e percezioni. Irina parla di “libertà“, sottolineando come la professione le consenta di esprimere sé stessa e di vivere secondo i propri termini.
Elisa Italiana riflette sull’evoluzione del mondo escort, evidenziando la professionalizzazione e la capacità di offrire non solo momenti di fisicità ma anche di relax e confidenza. Allo stesso tempo, sottolinea la mancanza di riconoscimento legale e sociale in Italia, un tema ricorrente anche nelle parole di Barbara Bellini e Dolce Jessica Top Italy, che richiamano rispetto, dignità e comprensione per le donne che lavorano in questo settore.
Laura Trans parla con fierezza della sua professione, sottolineando come, nonostante le difficoltà, essere un’escort sia fonte di orgoglio e di momenti indimenticabili condivisi. Luna Squirty, invece, celebra l’autonomia e la libertà che questo lavoro le offre, vedendolo non solo come una professione ma come una scelta di vita che le permette di essere padrona del suo destino.
“Essere un’escort non è affatto facile perché anche a noi piace l’affetto, l’attenzione e soprattutto il rispetto. Per questo conosciamo il punto giusto degli uomini, la nostra femminilità ci permette di essere ciò di cui effettivamente abbiamo bisogno e spesso non abbiamo”, dice Luna Squirty.
“…Nel mondo escort e nel sex working in generale, non esiste ancora nella mente delle persone una sensibilità, comprensione e rispetto verso chi sceglie questa professione. Anzi, esistono molti pregiudizi; verso le Donne che hanno optato (magari come Me), questa via perché vogliono essere libere da una società che non gli appartiene e dove non vengono riconosciute ancora come si deve in un “normale” lavoro. E se queste donne avessero scelto il lavoro da escort per un altro motivo? Piacere nel dare piacere o varie necessità? È sempre una loro scelta che va rispettata a prescindere. Ognuna di noi ha un’essenza, una storia e una mente: è questo che ci differenzia […]. In attesa della vera evoluzione, scrollo internet per leggere articoli su nuove leggi che vanno a tutelare coppie gay, transgender, bullismo, bodyshamig ed annessi.”, dice Minerva.
“Essere o fare la escort? Dilemma morale, etico ed esistenziale. Conta la vocazione. Superare i dogmi stereotipati della società perbenista il vero dilemma! Ti senti additata, “”sporca””, vestita non dei tuoi panni, non senti familiari le cose che ti circondano. Io ho deciso di uscire da questa bolla di ipocrisia, offrendo momenti di svago, di comprensione, una dimensione sana di sfogo mentale, di ritorno all’armonia con sé stessi e col mondo intorno a sé. Ebbene sì, orgogliosa di essere ESCORT!”, dice Raffaella Clevani.
Queste voci mettono in luce non solo le sfide quotidiane delle sex workers, ma anche la loro richiesta di riconoscimento e di diritti.
Molte Donne scelgono di fare questo lavoro e di pubblicizzarsi attraverso Escort Advisor perché siamo un amplificatore della loro voce e uno strumento che permette loro di presentarsi e lavorare in maniera professionale. Tutti i giorni da dieci anni garantiamo la libertà d’espressione e il diritto al lavoro senza pregiudizi attraverso uno spazio in cui le professioniste possono esprimersi in quanto tali, costruendo la loro reputazione. L’evoluzione dei diritti delle donne non va di pari passo con quella dei diritti di chi lavora con il proprio corpo. Ci sono ancora donne di classe A e donne di classe B. Pensiamo, per esempio, alle Quote Rosa, istituite per garantire la parità di genere in ambito lavorativo. Peccato, però, che le donne sex workers non siano assolutamente tutelate nel loro mestiere. Sono operatrici che offrono un servizio a pagamento a chi lo richiede, da rispettare in quanto professioniste, che chiedono di poter vivere in uno Stato che le tuteli. Per questo abbiamo voluto dedicare uno spazio ai loro pensieri.
Mike Morra, fondatore e CEO di Escort Advisor, evidenzia l’importanza di offrire uno spazio in cui queste professioniste possano esprimersi liberamente e costruire la propria reputazione, in un contesto ancora troppo spesso segnato da pregiudizi e discriminazioni.
Sex Workers: Donne anche loro l’8 marzo
La scelta di dedicare una sezione del sito a queste storie in occasione dell’8 marzo rappresenta un atto di visibilità e sostegno, in un momento in cui la commemorazione della lotta per i diritti delle donne dovrebbe includere tutte le donne, indipendentemente dalla professione. L’obiettivo è chiaro: evidenziare che anche nel settore del sesso a pagamento esiste una richiesta di parità, di tutela e di riconoscimento professionale, per superare la divisione tra “donne di classe A” e “donne di classe B” e promuovere una società più inclusiva e rispettosa.
Questo approccio inclusivo sottolinea la necessità di un cambiamento di paradigma nella percezione sociale e legale del lavoro sessuale. Le sex workers, attraverso le loro testimonianze e le iniziative di piattaforme come Escort Advisor, chiedono un riconoscimento che vada oltre i pregiudizi e gli stereotipi. Vogliono essere considerate professioniste a tutti gli effetti, con diritti e protezioni uguali a quelli di qualsiasi altro lavoratore.
La festa dell’8 marzo è, quindi, un momento opportuno per riflettere su come le società possono evolvere per accogliere tutte le forme di lavoro femminile, inclusa la sex work, nel discorso più ampio sulla parità di genere. La lotta per i diritti delle donne è lungi dall’essere omogenea e uniforme; include molteplici sfaccettature e identità, ciascuna con le sue specifiche sfide e necessità.
Il futuro delle Sex Workers
Guardando al futuro, è fondamentale continuare a spingere per il cambiamento, affinché le sex workers possano godere di pieni diritti e riconoscimento professionale. Ciò include lottare per leggi che tutelino la loro sicurezza, la loro salute e i loro diritti lavorativi, così come per l’accesso a servizi di supporto e risorse che possano assistere nella loro professione e nella loro vita personale.
La festa dell’8 marzo come giornata di celebrazione e riconoscimento delle sex workers rappresenta un passo importante verso l’accettazione di tutte le donne, indipendentemente dalla loro professione. Sfida la società a riconoscere la dignità e il valore di ogni individuo e il loro diritto a scegliere liberamente il proprio percorso professionale. Questo è al centro della lotta per la parità di genere: una lotta che include tutte le donne, in tutte le loro diversità e complessità.