La strada verso la parità di genere e la conquista dei diritti delle donne è un percorso che varia notevolmente da un Paese all’altro. Ogni nazione segue il proprio cammino, con alcuni che fanno progressi rapidi e altri che faticano a superare gli ostacoli lungo la strada. Quando si affronta la questione della condizione delle donne, è fondamentale tenere conto del contesto geografico e culturale specifico.
Le sfide affrontate dalle donne in tutto il mondo sono molteplici, con molte ancora costrette a vivere in situazioni di sopraffazione e negazione della loro dignità. Tuttavia, ci sono anche Paesi che si distinguono per l’attenzione e il supporto dedicati alle donne sul posto di lavoro. Una fonte autorevole per valutare il benessere sociale ed economico delle donne è il Woman, Peace and Security Index 2021/2022, sviluppato dal Georgetown Institute. Questo indice analizza 170 Paesi, rappresentanti il 99% della popolazione mondiale, concentrandosi su aree chiave come inclusione, giustizia e sicurezza. Tra gli aspetti più rilevanti considerati, il lavoro ha un peso significativo.
L’Italia e il suo Attuale Stato di Parità di Genere
Sfortunatamente, l’Italia non brilla nella classifica dell’indice sopra menzionato. Il tasso di occupazione Full-Time Equivalent (FTE), che rappresenta la quantità di lavoro svolto in un anno da un impiegato a tempo pieno, è notevolmente più basso rispetto alla media europea, con il 31% contro il 41%. Inoltre, la percentuale di donne che possono assentarsi dall’ufficio per prendersi cura della famiglia è del 19%, mentre in Europa è del 22%, rendendo difficile il bilanciamento tra carriera e vita privata.
La durata dei congedi parentali in Italia è di poco più di dieci mesi, molto inferiore rispetto a Paesi come la Germania, dove supera i 70 mesi. Inoltre, l’indennità per il congedo parentale in Italia è solo del 30% della retribuzione, mentre nella maggior parte dei Paesi supera il 66%.
In Quali Paesi le Donne Lavorano Meglio? Il Primato di Svezia, Danimarca e Olanda
Se cerchiamo i Paesi in cui le donne lavorano meglio, dobbiamo rivolgere lo sguardo verso il Nord Europa. In Svezia, Danimarca e Olanda, le lavoratrici godono di condizioni di lavoro eccezionali che consentono loro di concentrarsi sui propri obiettivi professionali e di mantenere un sano equilibrio tra lavoro e vita privata.
L’Olanda, in particolare, si distingue per la flessibilità tra lavoro e vita privata. Il 48% delle donne può prendersi alcune ore per gestire la famiglia senza timore di perdere il proprio impiego. La Svezia, poi, vanta un alto tasso di occupazione FTE, pari al 59%, che, sebbene inferiore a quello degli uomini (67%), è notevolmente più elevato rispetto alla media europea.
Possibilità di bilanciare il lavoro e la famiglia
Oltre ai paesi del Nord Europa, ci sono anche altri paesi europei che offrono condizioni di lavoro favorevoli per le donne. Ad esempio, la Germania si distingue per la lunghezza dei congedi parentali, che supera i 70 mesi, garantendo alle madri un periodo più lungo per prendersi cura dei loro figli. Paesi come la Repubblica Ceca, l’Estonia, la Francia, l’Ungheria, la Lettonia, la Lituania, la Slovacchia e la Spagna offrono congedi parentali che vanno dai 30 ai 40 mesi, offrendo alle donne la possibilità di bilanciare il lavoro e la famiglia.
La Via verso la Parità di Genere in Italia
L’Italia è al di sotto di molte altre nazioni europee nella promozione della parità di genere sul posto di lavoro. Bisogna sottolineare, però, che è possibile migliorare la situazione. È necessaria una collaborazione tra le istituzioni, la politica e l’economia per incentivare la promozione dei diritti delle donne e creare un ambiente di lavoro più equo.
La parità di genere è un obiettivo importante che richiede l’impegno di tutti i settori della società. Mentre alcuni territori sono in prima linea nella promozione delle opportunità delle donne sul posto di lavoro, altri devono ancora fare progressi significativi.
Feminility è un magazine digitale, che ha l’obiettivo di educare la società a parlare di cosmo femminile in termini positivi. Di spiegare cos’è la femminilità, mettendo al centro le vite di donne straordinarie che hanno contribuito e contribuiscono a “rimodellare” il valore che si associa alle donne oggi.