Nel 2023 le età e i requisiti per accedere alla pensione hanno subito diversi cambiamenti. Ecco quando le donne vanno in pensione in Italia e cosa sapere a riguardo.
Negli ultimi anni e, in particolare, nel 2023, i requisiti e le età minime per accedere alla pensione in Italia sono modificate. Di seguito maggiori informazioni su quando le donne vanno in pensione in Italia.
Pensione 2023: come funziona l’accesso alla pensione per l’anno corrente?
Come già anticipato, negli ultimi anni vi sono state diverse riforme in merito alle pensioni in Italia. In particolare, è possibile citare la legge Fornero, l’Ape volontario e la quota 100.
- La legge Fornero si presenta come il meccanismo che lega l’aumento della speranza di vita con la pensione di vecchiaia, eliminando definitivamente la pensione attribuita per anzianità;
- L’Ape volontario è un anticipo di pensione all’età di 63 anni, godendo di un prestito da parte della banca agevolato;
- La quota 100 è un programma di pensione anticipata per tutti coloro che sono iscritti all’Inps con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi.
In merito a queste novità, è bene evidenziare che il sistema generico delle pensioni prevede anche la pensione di vecchiaia, attribuita a tutti i lavoratori che, all’età stabilità legalmente, presentano almeno 20 anni di contributi. Infine, sono previste anche diverse modalità e programmi di pensione anticipata, come le precedenti citate.
Requisiti ed età minima per accedere alla pensione ordinaria
Dall’anno 2019, l’età minima per accedere alla pensione di vecchiaia sia per uomini che per donne è di 67 anni. Oltre al requisito dell’età, però, è necessario aggiungere anche un programma di contributi lavorativi e versati di almeno 20 anni. In particolare si tengono in considerazione: maternità, accrediti del servizio militare, riscatti di laurea, contribuzione all’indennità di disoccupazione Naspi. I 20 anni di contributi, inoltre, possono essere aggiunti sommando tutti i contributi che a loro volta sono stavi versati presso l’Inps o altre Casse professionali e, se in possesso anche i contributi ottenuti in un altro Paese dell’Unione Europea o extra UE.
Pensione anticipata straordinaria: come funziona per le donne?
La pensione anticipata straordinaria è riservata agli uomini e alle donne che sono iscritti alle gestioni INPS. In particolare, per quanto riguarda le donne è necessario detenere 41 anni e 10 mesi di contributi versati, per un totale di 2175 settimane.
Ape sociale: ecco cosa sapere
Un altra modalità attraverso la quale determinate categorie di donne possono accedere alla pensione anticipata in Italia è l’Ape sociale. Quest’ultimo si presenta come un anticipo di pensione per tutti i lavoratori e lavoratrici appartenenti alle categorie considerate deboli. In particolare:
- Disoccupati;
- Disabili;
- Persone adibite a mansione gravose per la salute;
- Persone che assistono parenti di primo o secondo grado con disabilità grave.
Inoltre, è necessario aver compiuto almeno i 63 anni di età con almeno 30, 36 o 32 anni di contributi in relazione alla categoria debole di riferimento.
Opzione donna: ecco quando le donne vanno in pensione nel 2023
Uno tra i programmi pensionistici che riguarda direttamente le donne in Italia è l’Opzione donna. Si tratta di una proposta introdotta con la legge 243 2004 e approvata ancora oggi riservata alle lavoratrici donne. In particolare, si offre la possibilità di andare in pensione con una somma di contributi versati pari a 35 anni. Dall’anno corrente, inoltre, è anche richiesta un’età minima di 60 anni per tutte le categorie di lavoratrici donne, sia le donne dipendenti che quelle autonome. In realtà, però, è stato introdotto un meccanismo per cui viene ridotto un’anno di riferimento in corrispondenza ad ogni figlio associato alla donna, con un limite massimo pari a 2 anni.
A chi viene riconosciuto l’Opzione donna?
Per poter accedere all’Opzione donna e godere della pensione anticipata, è necessario rispettare determinati requisiti aggiornati di recente. In particolare, le donne devono:
- Essere riconosciute invalide dal punto di vista civile per una misura non inferiore al 74%;
- Essere lavoratrici che hanno ricevuto un licenziamento o, in alternativa, donne dipendenti all’interno di imprese dove è applicata una crisi aziendale presso la struttura dell’impresa stessa. In questo caso, in requisito dell’età minima viene ridotto a 58 anni;
- Aver prestato servizio, nel momento in cui è stata inviata la richiesta di pensionamento, per un periodo non inferiore ai sei mesi al coniuge o ad un parente di primo o secondo grado con gravi difficoltà di handicap.
Dunque, ecco evidenziato quali sono i requisiti e le età minime per le donne per poter accedere alle pensioni in Italia nel 2023. Feminility è il magazine dedicato alle donne che ogni giorno contribuiscono a migliorare la vita di tutti noi.
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