Superare il gender gap nell’istruzione è una priorità sia a livello nazionale che internazionale. Le iniziative dell’Unione Europea hanno dimostrato che investire nell’istruzione femminile è un passo fondamentale per raggiungere l’uguaglianza di genere e promuovere lo sviluppo economico e sociale. È necessario eliminare gli stereotipi di genere e creare un ambiente inclusivo che incoraggi le donne a perseguire i loro interessi e aspirazioni in ogni campo di studio e lavoro.
Il Ruolo dell’Unione Europea nell’Istruzione Femminile
Per tanto tempo, buona parte delle donne è stata esclusa dai percorsi di istruzione e formazione. Tuttavia, negli ultimi anni, la situazione è cambiata, grazie anche agli interventi dell’Unione Europea mirati a colmare il gender gap nell’istruzione delle donne.
L’UE ha posto tra i propri obiettivi il sostegno all’istruzione femminile e ha stanziato ingenti fondi per raggiungere questo scopo. Nel piano della Commissione UE del 2014-2020, sono stati destinati all’Italia oltre 150 milioni di euro per finanziare circa 26.500 progetti. Queste iniziative hanno avuto l’obiettivo di incoraggiare la fruizione di servizi inclusivi, promuovere la parità di accesso all’istruzione e favorire la formazione e l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita.
I corsi di formazione per le donne
Uno degli ambiti di intervento principali è stato quello dei corsi di formazione per le donne, basati sui contenuti educativi tipici della scuola secondaria di primo grado. Tali progetti hanno attratto circa il 50% delle risorse destinate a questo settore. Tuttavia, sono state avviate anche iniziative per sostenere l’istruzione secondaria superiore e post-secondaria fino ai dottorati di ricerca, sebbene in numero più limitato, con una particolare attenzione alle tematiche legate all’inclusività.
Altri aspetti affrontati dalle iniziative dell’UE riguardano la formazione professionale e la lotta contro la disoccupazione di lunga durata. Le giovani donne vengono incoraggiate a far parte del mondo del lavoro e vengono offerti stage e tirocini per agevolare il passaggio dalla scuola alla professione. Tali iniziative favoriscono l’occupazione e rappresentano uno strumento culturale per rafforzare l’empowerment delle donne.
Criticità dell’Istruzione Femminile in Italia
Nonostante i progressi compiuti, la situazione dell’istruzione femminile in Italia è ambivalente. Attualmente, le donne rappresentano il 60% dei laureati in Italia e ottengono prestazioni migliori dei colleghi del sesso opposto sia per regolarità negli studi sia per i risultati ottenuti.
Queste disuguaglianze sono il risultato delle difficoltà nel conciliare carriera e famiglia. In modo particolare durante la delicata fase di rientro a lavoro dopo una maternità. Inoltre, un retaggio della cultura patriarcale, soprattutto in determinati ambiti, influisce negativamente sulla scelta delle donne di intraprendere studi in materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). Ad esempio, in Italia, solo il 34% dei laureati in tali discipline è rappresentato da donne, contro il 41% della media europea.
Le criticità dell’istruzione femminile non riguardano solo l’Italia ma si estendono a livello globale. A livello internazionale le donne costituiscono il 28% della forza lavoro in ambito STEM. Solo il 12% diventa membro di accademie scientifiche nazionali. Questi dati sono il risultato degli stereotipi di genere e dell’assenza di modelli di riferimento femminili nel campo scientifico.
Il problema dell’accesso all’istruzione riguarda anche l’educazione primaria e secondaria. Secondo le stime dell’UNICEF, ci sono 132 milioni di ragazze che attualmente non vanno a scuola, delle quali 34,3 milioni sono in età da scuola primaria, 30 milioni da secondaria inferiore e 67,4 milioni da secondaria superiore.
L’Impatto Economico dell’Istruzione Femminile
Oltre a rappresentare un’ingiustizia etica, il divario nell’istruzione femminile ha un impatto negativo sull’economia. I Paesi con donne istruite e integrate nel mondo del lavoro tendono ad essere più prosperi rispetto a quelli in cui le donne sono escluse dal mondo professionale.
Le donne istruite contribuiscono alla crescita economica in diverse maniere. Prima di tutto, hanno maggiori possibilità di trovare un lavoro qualificato e ben retribuito, aumentando il reddito familiare complessivo. Inoltre, la presenza delle donne nei settori STEM e di ricerca può portare a nuove scoperte e innovazioni che beneficiano l’intera società. Un maggiore coinvolgimento femminile nel mondo del lavoro può anche contribuire a ridurre la disoccupazione e favorire lo sviluppo di competenze specializzate.
Feminility è un magazine digitale, che ha l’obiettivo di educare la società a parlare di cosmo femminile in termini positivi. Di spiegare cos’è la femminilità, mettendo al centro le vite di donne straordinarie che hanno contribuito e contribuiscono a “rimodellare” il valore che si associa alle donne oggi.