Quante sono le donne dirigenti e manager di aziende in Italia? I dati ci raccontano un’evoluzione dell’empowerment femminile e una sempre più crescente affermazione delle donne nel mondo del lavoro.
Sempre più donne sono dirigenti di aziende: a rivelarlo è lo studio “Women in Business 2021” di Grant Thornton, ricerca di mercato effettuato su circa 5.000 aziende del mid-market in 29 Paesi, tra cui l’Italia.
Quante sono le donne manager in Italia?
In Italia le donne dirigenti o manager sono oltre 1 milione.
Dal report Women in Business emerge che il numero della leadership femminile è in aumento con gli anni: si passa dal 31% di donne che occupano una posizione nel senior management, rispetto al 29% nel 2020.
Inoltre, in riferimento al mercato globale, cresce la percentuale di imprese con almeno una donna nell’alta dirigenza (90% nel 2021 rispetto all’87% nel 2020). Dallo studio emerge, poi, anche una crescita rilevante riguardo alle donne che ricoprono la posizione di amministratore delegato (26% nel 2021 contro il 20% nel 2020) e CFO (36% nel 2021 contro il 30% nel 2020).
L’impegno delle aziende per il raggiungimento delle pari opportunità: sempre più donne manager
Vi è una chiara tendenza positiva nell’impegno da parte delle aziende per il raggiungimento delle pari opportunità.
Analizzando le risposte delle e dei manager intervistati, le due azioni che sono state implementate maggiormente a livello globale sono state la garanzia della parità di accesso alle opportunità di lavoro e di sviluppo (39% nel 2021 contro il 34% nel 2020) e la creazione di una cultura inclusiva all’interno della propria azienda (36% contro il 34% nel 2020).
Riguardo alla parità di accesso, l’Italia (26%) riporta un dato inferiore alla Spagna (35%) e agli USA (48%) ma superiore a Paesi come la Germania (23%).
Dunque, se oggi parliamo di percorso di Emancipazione Femminile possiamo dire di essere testimoni di numerosi progressi, anche se il cammino è ben lontano dal concludersi.
“In Italia si può migliorare ed accelerare il processo di equilibrio di genere e di valorizzazione del talento femminile inteso come opportunità per una cultura aziendale maggiormente multidisciplinare, innovativa e competitiva”, afferma Barbara Guglielmetti, Senior Manager di Ria Grant Thornton. “Si registra un leggero miglioramento rispetto al 2020 nelle risposte degli intervistati (29% contro il 28%) sulle donne in posizione di vertice ma tale risultato non si conferma se estendiamo il confronto con la media mondiale (31%) e con singole nazioni europee come Francia (33%) e Germania (38%)”.
Donne e lavoro: pari opportunità
Quando parliamo di donne e lavoro facciamo riferimento all’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Tra i 17 Obiettivi stilati per raggiungere lo Sostenibilità globale, in quinto punto approfondisce la situazione delle donne nel mondo del lavoro.
In particolare, l’Obiettivo 5 punta a raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e le ragazze.
Traguardi da raggiungere con l’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030:
- 5.1 Porre fine a ogni forma di discriminazione nei confronti di tutte le donne, bambine e ragazze in ogni parte del mondo.
- 5.2 Eliminare ogni forma di violenza contro tutte le donne, bambine e ragazze nella sfera pubblica e privata, incluso il traffico a fini di prostituzione, lo sfruttamento sessuale e altri tipi di sfruttamento.
- 5.3 Eliminare tutte le pratiche nocive, come il matrimonio delle bambine, forzato e combinato, e le mutilazioni dei genitali femminili.
- 5.4 Riconoscere e valorizzare il lavoro di cura e il lavoro domestico non retribuiti tramite la fornitura di servizi pubblici, infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione della responsabilità condivisa all’interno del nucleo familiare, secondo le caratteristiche nazionali.
- 5.5 Garantire alle donne la piena ed effettiva partecipazione e pari opportunità di leadership a tutti i livelli del processo decisionale nella vita politica, economica e pubblica.
- 5.6 Garantire l’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti riproduttivi, come concordato in base al «Programma d’azione della Conferenza Internazionale sulla Popolazione e lo Sviluppo» e la «Piattaforma di Azione di Pechino» ed ai documenti finali delle conferenze di revisione
FEMINILITY, LA REALTÀ CHE NASCE PER PARLARE DI DONNE IN TERMINI POSITIVI
Per quanto sembrasse lontano il 2030, manca poco all’incontro del resoconto.
Cosa succederà, tra 8 anni, quando le Nazioni Unite si rincontreranno e discuteranno dei risultati raggiunti nei 15 anni dell’Agenda 2030?
Noi sappiamo che le sfide per raggiungere tutti i traguardi sopraelencati sono ancora molte e quello che ci poniamo noi di Feminility è l’obiettivo di informare e formare una società che alle donne associ numeri e dati positivi.
Ecco cosa ne pensa il Corriere (servono 257 anni per raggiungere i traguardi dell’Obiettivo numero 5!!!):
Feminility è un progetto nato per sostenere le donne con l’obiettivo di parlarne in termini positivi. Continua a seguirci per rafforzare l’importanza del valore delle donne nella società di oggi e di domani.