Il fenomeno dello smart working ha avuto un impatto significativo sulla vita lavorativa. Nel tempo sono emerse diverse sfaccettature delle esperienze delle donne che lavorano da casa, dando origine ad una sorta di “distinti profili”: soddisfatte, affaticate, insoddisfatte ed esecutive/rassegnate.
Donne soddisfatte nel lavoro da casa: Impatto e dinamiche positive
Il primo profilo è composto da donne soddisfatte, caratterizzate da lavori percepiti come appaganti e autonomi. Queste donne, spesso inserite in posizioni professionali di alta qualificazione, testimoniano un impatto positivo del lavoro da casa sulla percezione complessiva del loro impiego. La soddisfazione deriva da una combinazione di fattori, tra cui un livello elevato di autonomia, la natura appagante del lavoro svolto e una gestione efficace dei carichi di lavoro e di cura.
La presenza di un alto grado di autonomia è uno dei pilastri chiave della soddisfazione delle donne che lavorano da casa. Questo gruppo gode della libertà di organizzare il proprio tempo e spazio lavorativo, creando un ambiente che si adatta alle proprie esigenze. La possibilità di prendere decisioni in modo indipendente contribuisce a una percezione di lavoro meno alienante e più gratificante.
Donne affaticate nel lavoro da casa: Sfide e bilancio tra lavoro e cura
Il secondo profilo delle donne affaticate nel lavoro da casa offre un quadro complesso delle sfide che affrontano, nonostante la soddisfazione iniziale per le dinamiche positive del lavoro da remoto. Questo segmento, pur apprezzando l’autonomia e la natura appagante del lavoro da casa, sperimenta una crescente fatica derivante da diverse fonti.
Le donne affaticate nel lavoro da casa condividono molte caratteristiche con il primo gruppo soddisfatto, come la presenza in professioni ad alta qualificazione e l’utilizzo di competenze digitali. Tuttavia, la differenza chiave risiede nella percezione di un isolamento professionale più marcato e in un aumento significativo dei carichi di lavoro.
L’aumento dei compiti legati alla cura di familiari o all’assistenza educativa può contribuire a una maggiore fatica, nonostante l’originaria soddisfazione per la flessibilità offerta dal lavoro da casa. Questo stress aggiuntivo potrebbe influenzare la percezione generale del lavoro remoto.
Donne insoddisfatte nel lavoro da casa: Impatto economico e difficoltà
Il terzo profilo delle donne insoddisfatte nel lavoro da casa fornisce uno sguardo critico sulle sfide e le difficoltà incontrate da un gruppo di lavoratrici che, nonostante l’adozione dello smart working, percepiscono una riduzione della soddisfazione lavorativa.
Le donne insoddisfatte nel lavoro da casa presentano una diminuzione del gradimento, correlata ad una riduzione del reddito. Questo aspetto può essere il risultato di molteplici fattori, tra cui una maggiore difficoltà nell’adattarsi alle dinamiche dello smart working e la percezione di un impatto negativo sulle prospettive di carriera. È importante esaminare come l’aspetto economico si intrecci con la soddisfazione generale delle lavoratrici.
Questo gruppo evidenzia un aumento dell’età delle lavoratrici, suggerendo che le donne più mature potrebbero affrontare sfide specifiche nel contesto dello smart working. L’intensificazione dei carichi di lavoro e di cura contribuisce all’insoddisfazione, evidenziando come le donne più anziane possano trovarsi in una situazione di maggiore vulnerabilità rispetto agli aspetti organizzativi e di gestione del lavoro da casa.
L’arricchimento in termini di competenze digitali potrebbe aver contribuito a un ulteriore sovraccarico per le donne insoddisfatte, soprattutto considerando la complessità aggiunta alla gestione delle attività quotidiane.
Donne esecutive/rassegnate: Lavoro da casa come compromesso
Il quarto gruppo è composto da donne esecutive/rassegnate, le quali trovano il lavoro da remoto poco appagante ma, al contempo, poco stressante. Questo equilibrio delicato potrebbe essere il risultato di un lavoro che, sebbene non offra particolari gratificazioni, riduce allo stesso tempo il livello di stress legato ai carichi di lavoro e alle relazioni professionali.
Un elemento distintivo di questo gruppo è l’abbassamento del reddito, suggerendo che le donne esecutive/rassegnate accettano un compromesso finanziario pur di continuare a lavorare da casa. La giovane età delle donne in questo gruppo potrebbe indicare che, nonostante una qualificazione elevata, non hanno ancora raggiunto posizioni professionali associate a responsabilità e autonomia. Al contrario, potrebbero essere coinvolte in professioni tecniche che non hanno subito sostanziali cambiamenti e che non offrono significative opportunità di crescita. Questo gruppo sembra aver accettato lo smart working come un compromesso inevitabile.
Feminility è un magazine digitale, che ha l’obiettivo di educare la società a parlare di cosmo femminile in termini positivi. Di spiegare cos’è la femminilità, mettendo al centro le vite di donne straordinarie che hanno contribuito e contribuiscono a “rimodellare” il valore che si associa alle donne oggi.