Le mamme che lavorano devono essere fiere di se stesse! Si tratta di un argomento di rilevante importanza in un contesto sociale come quello attuale che ancora spesso, purtroppo, presenta degli stereotipi e delle aspettative non realistiche su quella che è la figura materna.
Perché le mamme che lavorano non devono mai sentirsi in colpa?
Molte mamme, ciascuna a proprio modo, si trovano a confrontarsi con sensi di colpa, spesso più indulgenti quando si tratta di se stesse piuttosto che dei propri figli.
In periodi di stanchezza e stress, si è inclini ad amplificare le presunte mancanze, rimuginando su risposte brusche, dimenticanze innocenti o scelte che si teme possano rivelarsi infelici.
In particolare, le mamme che lavorano fuori casa possono sperimentare un senso di inadeguatezza più pronunciato. Nonostante le frenetiche corse quotidiane, le rinunce al tempo personale e le acrobazie per conciliare tutto, sembra che ci sia sempre qualcosa che non vada per il verso giusto.
Ci si può sentire profondamente sole e insoddisfatte, costrette a sacrificare continuamente qualcosa o qualcuno per riuscire a portare a termine la giornata. Un giorno sono i genitori anziani, un altro il partner e il giorno successivo un’imprevista emergenza costringe a lasciare il lavoro prima del dovuto, nonostante per esempio una scadenza importante o una riunione urgente. E ancora, il giorno seguente, si potrebbe dimenticare la borsa della piscina per la scuola. E così via dicendo.
Una mentalità retrograda e ingiusta?
A volte si avverte la presenza di una mentalità obsoleta e ingiusta. Alcune questioni sembrano essere esagerate nel nostro Paese, con la persistenza di elementi maschilisti e di un approccio antiquato, retrogrado, che limita il ruolo della donna alla sola maternità.
In determinati ambienti, ci si può sentire addirittura considerate delle “madri di seconda categoria” se si scelgono modalità diverse di allattamento o se si decide di optare per un parto non naturale. Anche il fatto di avere un lavoro può essere visto come un atto di egoismo, in modo particolare se si decide di affidare il bambino ad una struttura di cura già nei primi mesi di vita.
Asilo nido aziendale: favorire l’occupazione femminile e il rientro a lavoro dopo la maternità
Tuttavia, in altri Paesi europei, questa mentalità non prevale: è considerato del tutto normale per una mamma ritornare al lavoro poco dopo il parto o il periodo di maternità, trascorrere l’intera giornata fuori casa e concedersi anche dei piccoli momenti di svago con le amiche. È importante guardare oltre i confini nazionali e ricordare in modo costante che ciò che conta veramente è la qualità del tempo trascorso con i propri bambini, non la quantità.
Le mamme che lavorano, lo fanno per delle buone ragioni!
Il motivo per cui si riprende a lavorare dopo la maternità è assolutamente valido e non deve essere mai messo in discussione. Che si tratti di necessità finanziarie, passione per ciò che si fa o il desiderio di perseguire una carriera che si considera importante, è evidente che la scelta di lavorare è fatta per migliorare la vita sia personale che della famiglia. Si dovrebbe partire da questa premessa.
Le aspettative degli altri non rappresentano verità assolute
Cedere al peso delle aspettative altrui è un pericoloso gioco, in modo particolare quando si è circondate da persone che non riescono a comprendere appieno la situazione.
Le mamme affrontano le lamentele dei parenti che sostengono che “non chiamiamo mai” e le critiche delle amiche quando decidono di rimanere a casa la sera per riposare. Certamente, i legami affettivi sono importanti e non dovrebbero essere mai trascurati, ma è altrettanto importante stabilire dei limiti, altrimenti si rischia di perdere di vista ciò che è davvero importante.
Le giornate, a volte per sfortuna, non si estendono oltre le 24 ore, e gli altri dovranno comprendere e accettare questa realtà.
Rendere speciale il tempo trascorso con i propri bimbi
Rendere speciale il tempo trascorso con i figli implica un distacco dal perfezionismo. Affrontare tutte le responsabilità è umanamente impossibile, e talvolta le madri tendono a sollevare continuamente l’asticella, auto-sabotandosi.
Preferibile una mamma che dimentica qualche giustificazione piuttosto che una madre costantemente preoccupata da mille pensieri. È meglio preparare una semplice pasta al burro e parmigiano piuttosto che non avere neanche 5 minuti durante la giornata per sedersi e chiedere ai propri bambini come sia andata a scuola, ascoltando le loro risposte.
Imparare a disconnettersi dall’ufficio e dagli innumerevoli impegni di una mamma moderna non è semplice, ma una volta che si riesce a svuotare davvero la mente quando si è con i propri figli, ci si sentirà di gran lunga migliorate e il senso di colpa svanirà.
Le altre mamme non corrispondono alla perfezione
Si possono ammirare e invidiare quelle madri che sembrano non dimenticare mai nulla, essere sempre puntuali e persino aiutare a ricordare appuntamenti importanti come gite scolastiche o compleanni della maestra. Tuttavia, è probabile che queste stesse mamme, da una prospettiva diversa, guardino e si chiedano come si faccia a gestire tutto.
Alcune persone potrebbero giudicare con discorsi passivo aggressivi, cercando, in modo consapevole o meno, di far dubitare delle scelte fatte. Anche i bambini, in modo del tutto innocente, possono pronunciare frasi che colpiscono il cuore di una madre come “non ci sei mai!”. È fondamentale non permettere a queste influenze di prendere il controllo e minare la fiducia personale.
È giusto esaminare la coscienza e cercare di migliorarsi continuamente, ma sempre con obiettività. In fin dei conti, ogni madre cerca di fare sempre il proprio meglio!
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